Coronavirus: per la Lombardia chiesta la serrata.

Una lettera del Presidente Fontana chiede di chiudere tutti i negozi, ad eccezione di farmacie e alimentari. Sale in modo esponenziale il numero degli infetti

Al premier Giuseppe Conte, al ministro della Salute Roberto Speranza e al capo della Protezione Civile Angelo Borrelli, la Regione  Lombardia propone di chiudere tutti i centri commerciali, gli esercizi commerciali presenti al loro interno e i reparti di vendita di beni non di prima necessità.

Chiede inoltre la chiusura dei mercati sia su strada che al coperto e delle “medie e grandi strutture di vendita”. Per quanto riguarda “le restanti attività produttive“, invece, “è già stato raggiunto un accordo con Confindustria Lombardia che provvederà a regolamentare l’eventuale sospensione o riduzione delle attività lavorative per le imprese”. Lo riporta Il Fatto quotidiano.it

Nella lettera inviata all’esecutivo si prevede che a rimanere aperte siano solo le farmacie, le parafarmacie, i punti vendita di generi alimentari e di prima necessità e le edicole.

È prevista poi la chiusura di bar, pub, ristoranti di ogni genere, delle attività artigianali di servizio come parrucchieri ed estetisti, di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata alla ricezione (ostelli, agriturismi), “ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell’espletamento delle attività di servizio pubblico”, di tutti i servizi terziari e professionali, “ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti precedenti”.

Ridotto ma operativo il servizio pubblico di trasporti come indicato nella missiva con le richieste di Fontana all’esecutivo centrale. “Si ritiene opportuno procedere alla variazione del servizio di trasporto pubblico in funzione delle attività che permarranno.”

Nel lettera della Regione si spiega che “per quanto riguarda le restanti attività produttive è già stato raggiunto un accordo con Confindustria Lombardia che provvederà a regolamentare l’eventuale sospensione o riduzione delle attività lavorative per le imprese”.

Fa anche riferimento, oltre a “tutte le attività considerate essenziali per continuare la vita ordinaria, dalla catena alimentare all’energia ai rifiuti” e a “quelle attività imprenditoriali collegate a catene mondiali da cui non possono distaccarsi altrimenti ne avrebbero danni eccessivi”. Insomma sulle grandi aziende saranno gli stessi industriali a decidere come comportarsi.

In serata dovrebbe arrivare la decisione del governo. Un team di tecnici è a lavoro per valutare l’impatto delle misure, anche sul contenimento del contagio.

Ieri il premier Conte, incontrando i leader dell’opposizione, non ha escluso di varare una serrata totale. “Siamo disponibili a introdurre misure più restrittive per la Lombardia e altre Regioni che lo dovessero chiedere. Ieri c’è stata una videoconferenza, ho dato mandato al ministro Speranza di sollecitare il governatore Fontana a formalizzare le richieste motivandole.”

A stretto giro è arrivata la risposta del governatore Attilio Fontana, che ha lanciato un vero e proprio appello: “Fate presto”, ha detto in diretta televisiva spiegando che nella sua regione “il numero di contagi sta aumentando, anche oggi purtroppo è un numero alto. Sono circa 1.300 i contagiati in 24 ore.

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