Riaprono le chiuse parrocchiali e quelle che sono sedi di missioni. La decisione e’ stata annunciata dalla Diocesi di Roma con una lettera indirizzata ai fedeli firmata dal cardinale vicario Angelo De Donatis. Cambiano quindi le disposizioni per l’emergenza Coronavirus.
“Con una decisione senza precedenti- si legge- consultato il nostro Vescovo Papa Francesco, abbiamo pubblicato ieri, 12 marzo, il decreto che fissa la chiusura per tre settimane delle nostre chiese. Non ci ha spinto una paura irrazionale o, peggio, un pragmatismo privo di speranza evangelica. Ma l’obbedienza alla volonta’ di Dio. Questa volonta’ ci si e’ manifestata attraverso la realta’ del momento storico che stiamo vivendo. È obbedienza alla vita, che e’ forse il modo piu’ esigente con cui il Signore ci chiede di obbedirgli. Il contagio da coronavirus si sta diffondendo in maniera esponenziale. In pochissimi giorni il numero degli infetti raddoppia, e di questo passo non e’ difficile prevedere che in due mesi raggiunga l’ordine di decine di migliaia di persone solo in Italia.
“E’ evidente il rischio di collasso delle strutture sanitarie, gia’ ventilato da molti, soprattutto per la sproporzione tra le risorse di terapia intensiva disponibili e il crescente numero di malati – continua la nota – Potrebbe perdere la vita un numero elevato di persone, soprattutto anziani e soggetti vulnerabili. Possiamo arginare questa tragica eventualita’ solo applicando misure per frenare il contagio e permettendo al S.S.N. di riorganizzarsi. Gli italiani crescono nella consapevolezza che dietro all’invito di non uscire di casa c’e’ un’esigenza improcrastinabile di curare il bene comune. È questa la realta’ che stiamo vivendo. Cosa ci chiede il Signore, qual e’ la sua volonta’, quella a cui siamo tenuti ad obbedire? Fare del nostro meglio e dare il nostro contributo per la salute di ognuno”.
Questa mattina, Papa Francesco nell’omelia di Santa Marta , trasmessa in streaming aveva lanciato un monito ai vescovi sottolineando che “le misure drastiche non sempre sono buone”, pregando che “lo Spirito Santo dia ai pastori la capacita’ e il discernimento pastorale affinche’ provvedano misure che non lascino da solo il santo popolo fedele di Dio