Corsa al seggio. E’ quello che in sostanza sembra aver scongiurato il dg dell’azienda capitolina dei trasporti che si era visto recapitare circa 1.159 domande dei propri dipendenti – compresi gli autisti di bus e metro – per effettuare lo spoglio elettorale in programma a partire dalle ore 23 di domenica prossima.
Una vera valanga di aspiranti rappresentanti di lista, scrutatori e presidenti di seggio che, secondo l’azienda, avrebbe messo a rischio il servizio di trasporto. Quindi solo 70 di loro, quest’anno, avranno il nulla osta per la tornata elettorale.
Non sono state dimenticate, infatti, le polemiche del marzo 2018 per la rimodulazione del trasporto pubblico di Roma con bus ridotti a causa dei molti dipendenti dell’Atac coinvolti nelle operazioni di voto. Così come per le Comunali 2016 quando furono 850 i lavoratori Atac che furono impegnati a fare gli scrutatori, presidenti di seggio o segretari.
Tra le domande arrivate in questi ultimi giorni ci sarebbero 30 domande per fare il presidente di seggio, 26 per andare a fare lo scrutatore, 14 per il ruolo di segretario e 1.159 gli aspiranti rappresentanti di lista, tra questi ultimi i 915 autisti che – come tutti gli altri che hanno presentato l’istanza all’azienda capitolina – sarebbero assenti dal servizio per tre giorni, dal 25 al 27 settembre.
Per questo il direttore generale di Atac, Alberto Zorzan, ha scritto all’assessore alla Mobilità, Eugenio Patané, al sindaco Roberto Gualtieri e al prefetto Matteo Piantedosi, mettendo nero su bianco che “la concessione di tali permessi comporterebbe l’assenza dei lavoratori interessati per le giornate dal 25 al 27 settembre in quanto, oltre alle assenze dei giorni strettamente interessati dalle operazioni elettorali, è altresì necessario successivamente prevedere ulteriori giorni di assenza per garantire il recupero delle giornate di riposo del personale impegnato nei seggi”. Ma non solo. Il direttore generale della municipalizzata aggiunge che “Atac ha posto in essere tutte le azioni necessarie, sotto il profilo gestionale, per poter concedere i permessi e sopperire alle ipotizzate carenze del personale operativo” ma “all’esito delle simulazioni effettuate è risultato che la concessione di tutti i permessi comprometterebbe la regolare erogazione del servizio proprio nei giorni di svolgimento delle operazioni elettorali”.
Ecco perchè da Atac arriva il convinto no: l’azienda capitolina “non concederà i permessi ai dipendenti incaricati di svolgere funzioni di rappresentanti di lista mentre garantirà ai componenti degli uffici elettorali la possibilità di adempiere le loro funzioni”. Quindi istanza approvata soltanto per 70 dei 1.229 lavoratori.