Cosa si deve fare per non far morire la ferrovia Roma-Giardinetti?

Le ricette di Trenino Blu per ovviare ai problemi culminati con le nuove norme ANSF

Guasti, limiti di velocità a 30 km/h e voci insistenti su una prossima chiusura del trenino che porta da Termini a Centocelle.

I primi hanno riguardato un treno nella serata del 28 giugno e un altro nella mattina di sabato 29 giugno. Risultato: servizio in tilt e utenti costretti a trovare soluzioni alternative.

I secondi riguardano dei parametri imposti dall’Agenzia Nazionale per la Sicurezza delle Ferrovie. Dal 1° luglio 2019, infatti, è entrata in vigore la disposizione 136 di Atac, che recepisce le nuove norme ANSF sulle ferrovie isolate e impone i parametri anche a alla Roma-Giardinetti. Quindi limite a 30 km/h e arresto su tutti gli incroci, anche col semaforo verde.

“Misure che non aumentano la sicurezza dei viaggiatori, anzi, creano ulteriori disagi e ritardi sulla ferrovia” commenta Carlo Tortorelli di Trenino Blu, autore anche di un blog – Sferragliamenti dalla Casilina – dedicato proprio al ‘treno giallo’.

Ma qual è il futuro della linea? Siamo davvero alle battute finali per la Termini-Centocelle o la linea si po’ tenere ancora in vita?

Tortorelli spiega a Radiocolonna che bisogna partire dall’esigenza di declassare la ferrovia a tram, una mossa che farebbe sfuggire l’ex Roma-Giardinetti (da qualche anno arriva a Centocelle) a questa norma ANSF.

“Alcune intersezioni della tratta, penso a Via Filarete, sono a chiamata induttiva. Ovvero, c’è una spirale poco prima dell’incrocio che capta il treno in movimento e chiama il semaforo verde – spiega – ma se il treno è costretto a fermarsi prima dell’incrocio la spirale non riceve l’impulso e quindi non si attiva il semaforo. Ho notizie di macchinisti che sono costretti a forzare un po’ la mano, non si fermano, vanno al minimo quel tanto che serve per attivare la spirale. Un’azione fuori dalla normativa ma fondamentale per il funzionamento della linea”.

Cosa fare quindi nel breve termine?

Secondo il blogger sarà fondamentale agire sui tempi. Un eventuale declassamento della linea in tranvia è una decisione ministeriale e ad agosto la macchina amministrativa si ferma. “O si ottiene il declassamento entro luglio o a settembre ci troveremo in una situazione di grande disagio, di progressivo abbandono della linea su un asse, quello Casilino, già fiaccato dal depotenziamento del 105. A gennaio veniva dato per imminente il passaggio di proprietà da Regione Lazio a Comune di Roma, con passaggio a tranvia entro quattro mesi, ma così non è stato”.

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