L’avanzata della pandemia di Covid, con il Lazio tra i territori maggiormente sotto osservazione, manda in ‘letargo’ la campagna elettorale per il Campidoglio, relegata a battibecchi via social e qualche intervista dei contendenti. Vista la situazione sanitaria, non potrebbe essere altrimenti.
Del resto la contesa finora e’ rimasta confinata solo ai possibili nomi in lizza. Un rincorrersi di voci che da due mesi si alimentano di giorno in giorno, perche’ la partita per il Campidoglio viene considerata centrale negli equilibri politici nazionali.
Ci sono le alchimie politiche da costruire nel centrosinistra attorno alla corsa di Carlo Calenda, sostenuta da Azione, Italia Viva e +Europa. Mentre il Pd e le sinistre mantengono fermo il punto sulle primarie, da realizzare quando l’epidemia sara’ gestibile.
Intanto sottotraccia prosegue la ricerca di un profilo civico e popolare adatto alla destra sovranista di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, che spazia dalla suggestione del volto televisivo di Massimo Giletti alla riproposizione del nome di Guido Bertolaso. Anche se entrambi dicono di aver altri programmi per il futuro. E poi c’e’ la ricandidatura di Virginia Raggi, contro il volere di un pezzo dello stesso M5s in cerca di un’intesa con i Dem nei Comuni per rafforzare l’alleanza di governo. Dinamiche che, per qualche settimana, appaiono destinate a passare in secondo piano, vista anche l’impossibilita’ di organizzare eventi sui territori.