Medici o personale sanitario non vaccinati contro il covid sono stati sorpresi dai carabinieri del Nas ad esercitare la loro professione su pazienti, contravvenendo all’obbligo di vaccinazione prevista per la categoria. Nel Lazio, il maggior numero irregolarita’ riscontrate si concentrano nella provincia di Latina dove in 10, tra medici di medicina generale e farmacisti, sono stati denunciati per aver esercitato abusivamente l’attivita’ professionale malgrado fossero stati sospesi per inosservanza dell’obbligo vaccinale.
Altri 5, invece, sono stati segnalati all’Asl per l’accertamento dell’inosservanza dell’obbligo vaccinale con conseguente sospensione dal diritto di svolgere prestazioni o mansioni che implicano contatti interpersonali o comportano, in qualsiasi altra forma, il rischio di diffusione del contagio da Covid. In un caso si e’ arrivati ad individuare il medico di base di Aprilia non vaccinato, nel corso di una verifica in farmacia dove i militari hanno trovato una sua ricetta medica firmata.
Per questo, inizialmente e’ scattata la segnalazione alla Asl che ha emesso, nei suoi confronti, un provvedimento di sospensione. Nonostante cio’, il Nas lo ha successivamente sorpreso mentre continuava ad effettuare visite ai propri assistiti presso il proprio studio. Tra i denunciati anche un odontoiatra di Priverno. Nel viterbese, invece, sono stati segnalati all’Ordine dei Medici-Chirurghi e all’Asl, due medici chirurghi specializzati impiegati presso un poliambulatorio di Civita Castellana, per avere esercitato la professione medica sebbene non sottoposti a vaccinazione obbligatoria.
Nei 12 controlli effettuati dal Nas negli ambienti medici a Frosinone, e’ stato segnalato un sanitario alla Asl per l’accertamento dell’inosservanza dell’obbligo vaccinale con conseguente sospensione dall’attivita’ medica.
Il ministro della Salute, Roberto Speranza ha ringraziato Nas “per il prezioso lavoro di controllo sul rispetto delle regole, a tutela della salute di tutti”. “Il personale sanitario e tutti coloro che accedono alle strutture sanitarie sia pubbliche che private devono avere garanzia di trovarsi in ambienti sicuri, dove sono rispettate tutte le misure a contrasto della diffusione della pandemia, a partire dall’obbligo vaccinale per chi esercita una professione sanitaria”, ha aggiunto il ministro della Salute.