Test salivari per i dipendenti del Campidoglio, delle societa’ partecipate comunali e per gli studenti delle scuole cittadine per tracciare i potenziali casi di positivita’ al Covid e bloccarne la crescita. E’ l’ipotesi alla quale, secondo quanto si apprende, sta lavorando la sindaca di Roma Virginia Raggi. In queste ore ha preso il via il confronto tra l’amministrazione capitolina e le organizzazioni sindacali per l’utilizzo di 8,5 milioni di euro destinati al welfare integrativo sulla base del nuovo contratto decentrato.
L’assessore Antonio De Santis, su input della sindaca Raggi, sta chiedendo di utilizzare buona parte degli 8,5 milioni per l’attivazione di un servizio gratuito a disposizione dei dipendenti capitolini e dei loro familiari per l’effettuazione dei test antigenici (o salivari) e di esami sierologici. La scorsa settimana la sindaca aveva scritto al Commissario straordinario per l’emergenza sanitaria Domenico Arcuri, al ministro della Salute Roberto Speranza, al viceministro Pierpaolo Sileri e al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti per valutare la possibilita’ di adottare i testi antigenici mettendo a disposizione le strutture di Roma Capitale.
La sindaca intende attivare uno strumento per ridurre i contagi tra i dipendenti e i loro nuclei familiari. Il Campidoglio punta, inoltre, a contribuire ad alleggerire la pressione sui drive-in degli ospedali e sulle strutture sanitarie, decongestionando le file e le attese di coloro che si sottopongono ai tamponi.