Dodici casi di Covid sono stati registrati nel campo rom di Castel Romano, uno dei piu’ grandi insediamenti autorizzati della Capitale. A quanto si apprende, il contagio sarebbe avvenuto all’interno di un unico nucleo familiare che e’ stato gia’ isolato dal personale della Asl.
“La presenza di un focolaio all’interno del campo rom di Castel Romano che ha colpito decide di minori conferma, purtroppo, le nostre preoccupazioni per la situazione igienico-sanitaria che persiste nei ‘Villaggi’ della Capitale”. Così in una nota Laura Corrotti, consigliere regionale del Lazio per la Lega. “Al basso livello di istruzione e frequentazione scolastica tra i giovani residenti dei campi rom si va a sommare, quindi, la scarsa attenzione da parte delle istituzioni che trasformano queste aree in vere e proprio zone franche” spiega. “A questo punto, ci attendiamo un concreto intervento da parte della sindaca Raggi, oggi custode giudiziario dell’area posta sotto sequestro, a tutela degli abitanti e della città” conclude Corrotti.
Il focolaio Covid che si e’ sviluppato all’interno del campo rom di Castel Romano e’ frutto dell’irresponsabile atteggiamento dell’ amministrazione comunale”. E’ quanto dichiarano il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Chiara Colosimo e il responsabile regionale del dipartimento sicurezza di FdI, Federico Rocca. “Se e’ vero, infatti, che gia’ lo scorso 3 febbraio, come testimoniato da alcune foto, operatori della Asl erano arrivati in massa nell’accampamento sulla Pontina per effettuare dei tamponi ai residenti – aggiungono – e’ probabile che Roma Capitale fosse stata informata della situazione e non ha fatto nulla per far si che degenerasse. Anzi hanno esposto tutti i cittadini a un forte rischio di contagio. Ci aspettiamo ora che alla luce dei fatti e per salvaguardare la salute dei residenti nel campo e di tutti quelli che abitano intorno, la Regione Lazio metta in isolamento il campo e la dichiari zona rossa. Un provvedimento utile e non rimandabile”.