Mentre la crisi politica e’ in piena evoluzione e non si conoscono ancora i tempi della sua definizione – scioglimento delle Camere o nascita di un nuovo governo “balneare”, “tecnico”, “di scopo” o “istituzionale” -, i cittadini del Lazio hanno una ragione in più, rispetto agli altri italiani, per seguire attentamente cosa accade nei dintorni di Camera, Senato e Quirinale.
Il fatto e’ che il presidente della Regione è Nicola Zingaretti che è anche il segretario nazionale del Pd!
In caso di elezioni politiche anticipate il leader democratico non potra’ sottrarsi ad una candidatura per Palazzo Madama o Montecitorio per guidare in prima persona la durissima battaglia elettorale che si annuncia.
Intanto la Lega vola nei sondaggi con il vento in poppa e con Matteo Salvini che, dopo aver formalizzato la crisi di governo, con la presentazione al Senato di una mozione di sfiducia nei confronti del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha già iniziato la sua campagna elettorale chiedendo agli italiani di dargli i voti necessari per avere “pieni poteri” nella prossima legislatura.
Zingaretti, come detto, dovrà per forza di cose candidarsi perché nelle aule parlamentari si prenderanno decisioni importanti. La vittoria, che sembra probabile, di un fronte “sovranista” costituito da Lega e Fratelli d’Italia, con la possibile appendice di una Forza Italia fortemente ridimensionata, porterà a delle politiche che ci trascineranno probabilmente ad un duro scontro con l’Unione Europea. I temi per un “conflitto” non mancano: dalle misure contro l’immigrazione clandestina alle richieste, che Salvini ha già avanzato, di sforare i limiti di bilancio per ridurre la pressione fiscale.
Nelle aule parlamentari non potrà quindi mancare il leader del Pd, che molto probabilmente dovrà condurre una dura battaglia di opposizione. Ma la carica di senatore o deputato non e’ compatibile con quella di presidente di regione. Quindi, se, come sembra inevitabile, Zingaretti si candiderà alle politiche e sara’ certamente eletto, dovrà per forza dimettersi da “governatore” entro novanta giorni dalla convalida della sua elezione.
Gli elettori del Lazio, quindi, sarebbero chiamati alle urne entro pochi mesi dall’insediamento del nuovo Parlamento per eleggere il nuovo presidente della Regione ed il nuovo consiglio regionale. E sara’ un voto, quello per indicare il successore di Zingaretti, molto incerto, considerato che un anno fa l’attuale leader del Pd vinse per pochi voti e non aveva la maggioranza alla Pisana.
Intanto all’interno del Partito Democratico sono tornate ad agitarsi le acque, con Matteo Renzi che chiede di dare vita ad un governo “istituzionale” per evitare il voto in autunno e portare a casa quantomeno la sterilizzazione dell’Iva ed il taglio dei parlamentari mentre Zingaretti spinge per un voto immediato.
Staremo a vedere se le due posizioni che sembrano inconciliabili possano trovare un punto di sintesi.