Crisi turismo: dopo lo Sheraton anche l’Ambasciatori Palace avvia il licenziamento di 51 lavoratori

A lanciare l'allarme sono i sindacati confederali: "Non accetteremo che aziende in grado di garantire l'occupazione dei propri dipendenti li scarichino, sfruttandone la congiuntura (la pandemia ndr) con inedito cinismo". Oggi presidio fino alle ore 13, nel parcheggio adiacente l'hotel Sheraton in via del Pattinaggio, contro il licenziamento di 164 lavoratori

Il presidio di oggi - 16 febbraio - nel parcheggio

Non si ferma la crisi del turismo nella Capitale. Dopo l’annuncio del licenziamento 164 dipendenti dell’hotel Sheraton – oggi i lavoratori saranno in presidio fino alle 13 nel parcheggio di via del Pattinaggio – arriva la conferma che un altro albergo di lusso, l’Ambasciatori Palace di via Veneto, ha avviato le procedure di licenziamento collettivo per 51 lavoratori.

A lanciare l’allarme sono i sindacati confederali che con una nota congiunta denunciano l’allargarsi della crisi occupazione le del settore turistico. “L’Ambasciatori Palace di via Veneto –  scrivono in una nota  Filcams Cgil Roma Lazio, Fisascat Cisl Roma Capitale e Rieti, Uiltucs di Roma e Lazio – ha avviato le procedure di licenziamento collettivo per 51 lavoratori, dopo le procedure partite nel mese scorso per Majestic, Cicerone e Sheraton. Proprio oggi, peraltro, si chiude la prima fase del confronto sindacale per lo Sheraton, e le lavoratrici e i lavoratori saranno in presidio dalle 10 alle 13 di fronte alla struttura. Le due vertenze hanno la stessa natura. Anche nel caso dell’Ambasciatori Palace, nonostante ci siano tutti gli strumenti per attendere la fine dei lavori avviati per la ristrutturazione edilizia, chi prima ha fatto shopping decide di scaricare i lavoratori, sfruttando la pandemia. Inaccettabile”.

“La gravità della situazione, con controparti senza alcuna responsabilità, necessitava e necessita un intervento normativo che non è arrivato. Il timore, sempre più fondato, è che questo sia un metodo e che prenda piede tra chi ha deciso di fare tabula rasa dei diritti dei lavoratori. La mobilitazione iniziata nelle scorse settimane continuerà. Non accetteremo che aziende in grado di garantire l’occupazione dei propri dipendenti li scarichino, sfruttandone la congiuntura con inedito cinismo. ‘SalviAmoilTurismo’ non è solo uno slogan sindacale. Dovrebbe diventare una priorità politica condivisa, soprattutto in una città d’arte che su questo terreno si gioca un pezzo importante della propria economia”, concludono.

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