Cucchi: oggi la sentenza della Cassazione dopo 15 processi

Lo scorso 7 maggio la Corte di Assise di Appello di Roma aveva condannato a 13 anni di carcere per omicidio preterintenzionale i due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro, accusati dell'aggressione nei confronti di Cucchi

Udienza oggi in Cassazione, con norme Covid e ingressi contingentati in aula, per discutere i ricorsi dei carabinieri condannati per il pestaggio di Stefano Cucchi, il giovane romano morto in seguito alle percosse ricevute nella notte tra il 15 e il 16 ottobre del 2009 nella caserma Casilina dopo essere stato fermato per stupefacenti.

“È un momento di grande tensione – dice all’Ansa il legale della famiglia Cucchi, Fabio Anselmo – che arriva dopo 150 udienze e 14 gradi di giudizio, 15 con oggi. Speriamo che venga messa fine a una verità giudiziaria che ormai tutti sappiamo ed è ora che venga affermata in modo definitivo”.

Non dovrebbero esserci problemi per lo svolgimento dell’udienza in Cassazione, anche se, a quanto si apprende, ci sono due avvocati difensori degli imputati che hanno presentato richiesta di rinvio per motivi legati al Covid. Tuttavia sarebbero ‘secondi’ difensori e l’udienza dovrebbe svolgersi lo stesso, dal momento che ci sarebbe comunque un altro legale per ciascuno dei ricorsi da discutere.

Lo scorso 7 maggio la Corte di Assise di Appello di Roma aveva condannato a 13 anni di carcere per omicidio preterintenzionale i due carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D’Alessandro, accusati dell’aggressione nei confronti di Cucchi. Condannati anche il maresciallo Roberto Mandolini a 4 anni per falso e, per lo stesso reato ma a due anni e mezzo, Francesco Tedesco, il militare che con le sue dichiarazioni aveva fatto luce sul quanto avvenuto nella caserma Casilina la notte dell’arresto di Cucchi. Nel verdetto i giudici dell’appello hanno confermato le aggravanti dei futili motivi: “le violente modalità con cui è stato consumato il pestaggio ai danni dell’arrestato, gracile nella struttura fisica, esprimono una modalità nell’azione che ha ‘trasnodato’ la semplice intenzione di reagire alla mera resistenza opposta alla esecuzione del fotosegnalamento”.

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