Da Salva Roma a Salva Comuni: intesa tra M5s e Lega

Ma Raggi rischia nuovi guai, procura ricorre contro assoluzione

Via dei Fori e piazza Venezia vista da Palazzo Venezia (Foto Omniroma)

Dal Salva Roma al Salva Comuni. Il braccio di ferro tra gli alleati di Governo sulla norma per il debito storico della Capitale dovrebbe approdare a questo compromesso.

L’ipotesi caldeggiata dal M5S è quella di destinare i risparmi sugli interessi del debito di Roma Capitale agli altri Comuni in difficoltà. Ma la soluzione non è ancora stata messa nero su bianco, tanto che le Commissioni parlamentari Finanze e Bilancio hanno fatto slittare il decreto crescita – in attesa di risposte definitive anche su altri temi.

In Campidoglio il clima resta di cauta attesa, anche se il ragionamento che trapela dal M5S è chiaro: “Se si porta a casa la norma su Roma saremo soddisfatti”.

Quanto alla sindaca Virginia Raggi, aspetta di leggere il testo e continua il suo pressing per scongiurare quello che in ambienti pentastellati già è stato ribattezzato ‘AffossaRoma’, ovvero il ‘Salva Roma’ uscito monco dal Cdm di aprile. Il timore è che, paradossalmente, possa produrre un crisi di liquidità per il Comune.

E mentre si cerca una soluzione al problema del debito di Roma, c’è un nuovo sviluppo sul fronte giudiziario che potrebbe portare qualche grattacapo alla sindaca. La Procura di Roma ha depositato il ricorso in appello contro la sentenza con cui il 10 novembre scorso il giudice monocratico ha assolto Raggi dall’accusa di falso in relazione alla nomina di Renato Marra, fratello dell’allora capo del personale, a capo della Direzione turismo del Campidoglio.

Quanto alla questione del debito della Capitale il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Riccardo Fraccaro si mostra ottimista: “Per noi si è sempre trattato di un ‘Salva Comuni’, poiché la misura in sé, prevedendo di rimodulare i debiti della Capitale senza spendere altri soldi, consentirà di ottenere risparmi che utilizzeremo per aiutare anche altri Comuni in difficoltà. Confidiamo di poter trovare un’intesa”.

Più cauto il leghista Giulio Centemero: “Il work in progress è ancora in progress”. E anche l’Anci si aspetta che “con la soluzione positiva dello schema di rimborso del debito pregresso di Roma si adottino altresì misure per diminuire il peso del debito della generalità dei Comuni, gravati da tassi di interesse oggi completamente fuori mercato”.

Le Commissioni Finanze e Bilancio oggi hanno riunito l’ufficio di presidenza e deciso di rivedersi direttamente lunedì pomeriggio. Sul tavolo mancano infatti ancora le soluzioni su alcuni temi centrali del dl crescita (oltre al dossier Capitale): le banche e l’Inpgi. Tra le altre idee circolate ce n’è una, sostenute questa volta da alcuni esponenti della Lega, che vorrebbe stralciare il ‘Salva Comuni’ dal dl crescita per inserirlo in un disegno di legge ad hoc.

Ma per il viceministro dell’Economia Laura Castelli – colei che per prima mise la faccia sul Salva Roma presentandolo in Campidoglio – non c’è tempo per un’operazione del genere. A Palazzo Senatorio si attendono gli esiti del ‘compromesso’ sul provvedimento che punta a chiudere la gestione commissariale del debito storico di Roma (oltre 12 miliardi) ed evitare cosi’ la crisi di liquidità della ‘bad company’ preventivata nel 2022 con inevitabili ripercussioni sulla città. Inizialmente si era prospettato anche un abbassamento delle tasse nella Capitale dal 2021, ma anche questo ora è da verificare. (fonte Ansa)

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