Racconta una delle pagine più buie dell’occupazione nazista di Roma, il rastrellamento del Quadraro. Il monumento che ricorda la deportazione di circa mille persone, tutte residenti nel popolare quartiere romano, scattata all’alba del 17 aprile 1944 per ordine di Kappler, è stato nuovamente danneggiato alla vigilia del 2 giugno. Qualcuno, forse con un martello, ha rotto le dita della donna raffigurata nella statua nell’atto di cercare di fermare un soldato tedesco.
La denuncia dell’Anpi: “Atto vile”
A rendere omaggio al monumento commemorativo era stato lo scorso 25 aprile lo stesso presidente della Repubblica Sergio Mattarella, deponendo una corona di alloro. A denunciare l’atto di “ignobile vandalismo” è stata l’Anpi che aveva da poco terminato il restauro dell’opera, l’inaugurazione era prevista per venerdì. L’associazione dei partigiani italiani, l’assessore alla cultura del VII municipio e l’Associazione degli ex deportati nei campi nazisti (Aned) hanno invitato così i cittadini a partecipare il 4 giugno all’iniziativa che si terrà al parco XVII Aprile, dove il monumento sorge, per stigmatizzare l’accaduto.
“Si tratta di un vile atto – dicono il presidente dell’Anpi di Roma Fabrizio De Sanctis, l’assessore Elena De Santis e il presidente dell’Aned di Roma Aldo Pavia – che testimonia, se ancora ce ne fosse bisogno, il totale disprezzo per la storia del popolo romano, il tentativo di minare la memoria della brutale efferatezza e del totale disprezzo per la vita umana da parte dei nazifascisti, la più totale mancanza del rispetto dovuto alle centinaia e centinaia di innocenti rastrellati dai nazisti di Kappler e deportati nei campi di lavoro dai quali pochi fecero ritorno”.
Le associazioni chiedono alle forze di polizia di “individuare e sanzionare gli autori di tanta grave viltà” e promettono: “restaureremo nuovamente il monumento simbolo della lotta antifascista contro la tirannia e la ferocia di un nemico impotente contro la fierezza del popolo del Quadraro e di Roma”.
Anche la sindaca di Roma Virginia Raggi ha giudicato “intollerabile” quanto accaduto condannando “fermamente questi gesti vergognosi che di certo non ci fanno arretrare. Roma sempre orgogliosamente antifascista”.
In prefettura la medaglia d’oro ai familiari delle vittime del nazifascismo
Il prefetto di Roma, Matteo Piantedosi ha parlato di un “gesto barbaro e vile, ignobile nell’affronto che reca alla memoria della nostra comunità e a tutti i cittadini che persero la vita nei lager”, ricordando la cerimonia in programma per oggi in prefettura, “di consegna, ai familiari superstiti, delle medaglie d’onore conferite a coloro che subirono le pene dell’internamento e della prigionia a causa della barbarie nazifascista”. Una cerimonia, alla luce di quanto accaduto, che darà spazio al “valore della testimonianza” come “vigile baluardo contro ogni forma di violenza”.