Degrado: Stazione Nomentana, una discarica per i rom 

Denuncia dei residenti del quartiere Sacco Pastore-Nomentano e dei pendolari per la mancanza di sicurezza e per la banchina trasformata in parcheggio di passeggini che i nomadi usano per trasportare ciò che recuperano nei cassonetti

photo credit: valerio gaveglia

“Ogni sera vado a prendere alla stazione Nomentana la mia compagna che torna a casa in treno da Civitavecchia, i rom della zona hanno trasformato parte della banchina in un parcheggio di passeggini che usano per raccogliere immondizia e ciarpame di ogni genere: è veramente una si tuazione vergognosa”. La denuncia, riportata da ‘Il Messaggero’  è di Valerio G., 34 anni, residente che ormai conosce a memoria gli angoli di degrado del quartiere Sacco Pastore-Nomentano.

“Aprono le buste che sono a terra perché i cassonetti sono stracolmi, selezionano “la merce” per poi andare a rivenderla chissà dove”. Casa e bottega, insomma, visto che la sera si ritirano lungo l’argine dell’Aniene, o in un parcheggio vicino, ma anche sotto il Ponte delle Valli, e a ridosso di via Roberto Bencivegna in quell’ampia “terra di nessuno” che ciclicamente viene sgomberata e qualche ora dopo occupata nuovamente.

Si entra in stazione da via Val D’Aosta e lanciando lo sguardo sulla destra si vede subito ¡I cumulo di rifiuti in lontananza. “Sulla banchina della stazione la sera potresti incontrare chiunque – dice Lucia, costretta a usare il treno per andare al lavoro – verso la fine del marciapiede c’è un cumulo di immondizia che cresce ogni giorno di più; ci sono passeggini lerci dove mettono i rifiuti raccolti rovistando nei cassonetti, fili dell’elettricità da cui ricavano il rame, stracci, vestiti e anche scarpe”.

La banchina per i pendolari, insomma, è stata trasformata in una sorta di parcheggio-deposito dei nomadi che da sempre frequentano la zona creando molto malumore tra i residenti. “I nomadi passano su quella banchina per poi raggiungere gli argini dell’Aniene – dice a ‘’Il Messaggero’’ Daniela Mattiuzzo Brunetta, presidente del comitato di quartiere Sacco-Pastore Nomentano – sono aumentati, stazionano nel parcheggio di via Val D’Aosta, noi residenti siamo davvero stanchi dei continui insediamenti anche perché è da anni che chiediamo maggiori controlli e più sicurezza nel quartiere e non capiamo proprio perché questa situazione venga tollerata”.

La dottoressa Mattiuzzo Brunetta conosce praticamente a memoria il “copione” degli sgomberi; «Ogni volta si spendono 25mila euro e il problema non viene risolto, le autorità fanno un censimento, organizzano lo sgombero, ¡ nomadi si spostano e dopo qualche ora ritornano». Rfi, dopotutto, da tempo sono impegnate nel tentativo di arginare il fenomeno.

Nel 2018 venne eretto un muro, una sorta di divisorio, per impedire il continuo versamento di rifiuti in uno spazio vicino al sottopasso della stazione Nomentana. Intanto nel quartiere la convivenza con i nomadi è sempre più difficile. “La banchina deve essere utilizzata dai pendolari e non come un deposito di ciarpame” il commento di un altro residente.

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