“Non sono responsabile della morte di questa ragazza, chiedo perdono e scusa alla madre e alla famiglia e rispetto il loro dolore”. E’ quanto detto da Yussef Salia imputato nel processo per la morte di Desiree Mariottini avvenuta il 19 ottobre del 2018 in uno stabile abbandonato nel quartiere San Lorenzo. Il ghanese e’ accusato con Alinno Chima, Mamadou Gara e Brian Minthe di omicidio volontario, violenza sessuale aggravata e cessione di stupefacenti a minori. L’imputato ha annunciato in aula che ritirera’ la denuncia presentata contro i genitori di Desiree per omessa vigilanza sulla giovane.
Nel corso dell’udienza si e’ costituito parte civile, oltre al Comune di Roma e Regione Lazio, anche Telefono Rosa oltre alle associazioni ‘Insieme con Marianna’ e ‘Dont’tworry- Noi possiamoOnlus’. Davanti alla terza corte d’assise, nell’aula bunker di Rebibbia, era presenti anche la mamma e la zia della Mariottini.