Il vicepremier Luigi Di Maio apre alla flat tax familiare, cavallo di battaglia di Matteo Salvini. Ma lo avverte: “Ma non fare facili promesse alla Berlusconi perché abbiamo responsabilità nei confronti dei cittadini”. E nel governo volano le scintille.
Mentre il leader della Lega, che vorrebbe fosse a vantaggio dei lavoratori dipendenti, smentisce il calcolo del ministero dell’Economia (“Costerebbe 59,3 miliardi”) e ignora le cautele del premier Conte, il M5S è a sua volta contratto a frenare, e per voce del ministro Lezzi commenta: “E’ una promessa che non si può mantenere. Il Paese non se lo può permettere”. Ma il vicepremier insiste “Non siamo al Superenalotto” e sostiene che per la prima fase saranno sufficienti “tra i 12 e i 15 miliardi di euro per un abbattimento fiscale a tante persone”.
Anche per il sottosegretario Siri “la proposta è fattibile e fa parte del contratto di governo”.