Aspettavano di poter assistere alla partita di Coppa Italia da un anno intero ma, arrivati allo Stadio Olimpico, il loro sogno si è trasformato in incubo. Ieri, è finita così la serata di 17 giovani con disabilità della Castellinsieme Onlus, una polisportiva sociale che opera ai Castelli Romani. Partiti da Albano con cinque macchine, insieme a genitori e educatori, prima di riuscire ad entrare all’ Olimpico si sono trovati per ben due volte proprio nel mezzo dei disordini attorno allo Stadio. Epilogo: una delle auto rovinate dal lancio di oggetti, tanta paura e la delusione di dover tornare indietro senza aver visto dal vivo i propri beniamini del calcio. La ‘brutta serata’ dei ragazzi di Castellinsieme è solo una delle conseguenze, più nascoste, dei disordini scoppiati ieri a Roma. A raccontarla è Massimiliano Izzo, il mister della squadra: “Eravamo in 23, 6 adulti ad accompagnare e 17 giovani tra cui minori. Da Albano, arrivati vicino allo stadio Olimpico, il gruppo è stato diviso in due da un semaforo: la prima auto è passata e ha accostato davanti ad una macchina dei vigili per aspettarci; le altre quattro si son dovute fermare al rosso. A quel punto, in pochi secondi è iniziato il caos. Improvvisamente sono spuntate tante persone che gettavano oggetti. A 20 metri da noi proprio quell’auto dei vigili è andata a fuoco. E mentre noi ci allontanavamo deviando dal nostro percorso, la prima macchina ha proseguito per un’altra strada, trovandosi in mezzo ad un altro lancio di oggetti da parte di tifosi, che ha le provocato ammaccature e la rottura di un vetro. Il ragazzo disabile che si trovava all’interno con l’educatore, ha avuto una crisi di panico”.
Aiutata e “scortata” dalle forze dell’ordine presenti in piazza, la comitiva, nonostante tutto aveva deciso inizialmente di riprovare ad entrare all’Olimpico. “Ma di nuovo, dopo poco, ci siamo trovati davanti a una valanga di persone che correva verso di noi. A quel punto abbiamo fatto inversione e ce ne siamo andati – spiega Massimiliano -. I ragazzi a quel punto erano troppo spaventati”. Deluso anche il presidente della Polisportiva, Fabrizio Izzo: “Noi facciamo sport integrato, dal calcio al basket e da noi giocano tutti senza limiti di genere, età o disabilità. Al momento abbiamo 70 atleti con disabilità medio-grave, dalla sindrome di down all’autismo. Eravamo riusciti ad ottenere i biglietti di ieri grazie al campionato promosso dalla Figc ‘Quarta Categoria’, che dà ogni anno la possibilità di vedere la finale di Coppa Italia. I ragazzi ieri erano partiti entusiasti perché per loro non è affatto facile andare allo Stadio e sono rimasti scossi da tanta violenza e rabbia, da cui si sono sentiti investiti anche personalmente. Il bilancio è una macchina rotta e tanta paura, ma non ci arrendiamo. Ci riproveremo il prossimo anno”. Ad esprimere subito solidarietà al gruppo, il dem Andrea Titti: “Li conosco personalmente per il loro impegno sociale nella mia città di Albano e su tutto il territorio dei Castelli Romani, per l’integrazione dei disabili attraverso lo sport. Auspico una mobilitazione di solidarietà per una raccolta fondi destinata alla riparazione o al riacquisto della vettura semidistrutta”.