Nella capitale italiana, un nuovo scandalo ambientale ha portato alla luce una piccola “Terra dei Fuochi”, un terreno che si è trasformato in una discarica abusiva, rivelando un danno ambientale sotto gli occhi di tutti. Questa maxi discarica illegale, situata nel quadrante sud-ovest di Roma, al confine con il Comune di Fiumicino, è stata scoperta grazie a un’indagine condotta dagli uomini della Polizia di Frontiera dell’Aerea di Fiumicino.
La “Terra dei Fuochi” si trovava a poche centinaia di metri da Commerce City e dall’aeroporto di Fiumicino. Un deposito illegale che, secondo l’Ama (Azienda Municipale Ambiente), richiederà l’intervento di almeno 100 autotreni solo per la sua rimozione. Il Gip presso il Tribunale di Roma ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari per una donna di 52 anni, dipendente della Regione Lazio, sospettata di gestire illegalmente la discarica.
Le indagini sono scattate solo nel marzo scorso, grazie alle segnalazioni dei piloti di linea che avevano notato fumi provenire dal terreno durante le fasi di atterraggio. Gli uomini della Polizia di Frontiera Aerea di Fiumicino, con il supporto del Nucleo Tutela Ambientale della Polizia Roma Capitale, hanno condotto un’indagine che ha portato a diverse accuse, tra cui inquinamento ambientale, incendio doloso, calunnia, furto di energia elettrica ed acqua, abbandono e malgoverno di animali.
La gestione illegale della discarica coinvolgeva anche alcune ditte di traslochi, ristrutturazioni edilizie e facchinaggio. Il terreno occupato abusivamente, stimato in circa 18 ettari di superficie, diventava un luogo dove tonnellate di rifiuti venivano occultate per eludere i costi del regolare smaltimento. Questo permetteva alle imprese coinvolte di monopolizzare il mercato, offrendo prezzi competitivi ai clienti.
La protagonista di questa storia è una donna di 52 anni, dipendente della Regione Lazio, ora agli arresti domiciliari insieme ai suoi figli e al compagno, anch’essi indagati. La sua figura e la sua storia generano molteplici interrogativi. La donna, insieme alla sua famiglia, avrebbe preferito abitare nella proprietà occupata nonostante risultassero assegnatari di un alloggio popolare.
L’inchiesta rivela che questa “Roma criminale” operava dal 2014, quando la donna si sarebbe insediata abusivamente nella proprietà. Con il passare del tempo, avrebbe minacciato gli utilizzatori legittimi dell’area, allacciato abusivamente corrente elettrica e acqua potabile, per poi avviare l’attività incontrollata di discarica abusiva. In questo luogo, venivano scaricati e inceneriti rifiuti speciali, chimici, sanitari, ferro, elettrodomestici e altri materiali, generando fumi tossici nell’aria.
Ora, l’area della “Terra dei Fuochi” è stata posta sotto sequestro, insieme ai casolari annessi e ai tre automezzi utilizzati per il trasporto illegale dei rifiuti. La zona, oltre ad essere una discarica a cielo aperto, ospitava circa 40 cani, una folta colonia felina e tre cavalli, tutti posti sotto sequestro a causa delle pessime condizioni sanitarie. L’inchiesta è solo l’inizio di un processo che, con ogni probabilità, porterà alla luce ulteriori dettagli su questo vergognoso episodio di abusi ambientali.