Doina Matei esce dal carcere, dall’omicidio al riscatto

"vuole essere dimenticata"

Una storia di dolore anche di riscatto. Doina Matei, condannata a 16 anni di carcere per avere ucciso una ragazza, Vanessa Russo, con la punta di un ombrello nel 2007 alla stazione metro Anagnina, esce dal carcere. La notizia è stata anticipata dal Corriere della Sera. Doina esce dal carcere quattro anni prima per buona condotta che le ha permesso di guadagnare, secondo quanto riportato dal quotidiano, “45 giorni ogni sei mesi dal momento dell’ingresso in carcere. Ora non dovrà più rispettare le prescrizioni che le erano state imposte alla fine del 2015, quando ha avuto la semilibertà.

Obblighi che se fossero stati violati avrebbero comportato il rientro nel carcere lagunare della Giudecca, dove la giovane donna è stata reclusa negli ultimi nove anni” Anche l’avvocato Carlo Testa Piccolomini sottolinea il percorso di recupero fatto dalla Matei “Ora Doina vuole solo essere dimenticata”, dice al Corriere della Sera. IN questo iter Doina ha inciampato solo una volta. Nel 2016, quando è già in semilibertà, Doina posta una foto di lei sorridente al mare. Una peccato veniale in un lungo percorso di serio riscatto forse dettato dall’emozione di una piccola libertà che pagò duramente. Quella foto scatenò una polemica tanto da indurre il giudice di sorveglianza a sospendere i benefici di legge. La misura fu poi ripristinata a patto che la ragazza non utilizzasse i social network. Sono stati 12 anni di rieducazione per Doina. Scrive in carcere persino un racconto La ragazza con l’ombrello. Ora chiede solo di essere “dimenticata”.

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