Dopo Ramy, anche il padre di Adam chiede cittadinanza per figlio

"Lui e Ramy hanno salvato 51 bambini, perché il riconoscimento non devono averlo entrambi?", chiede Kalid El Hamami

Ramy e Adam intieme a Yassine Lafram, présidente Ucoii (immagine dal suo profilo Fb)

“Speravamo tanto arrivassero novità positive. Anche io e mia moglie abbiamo chiesto la cittadinanza per Adam, non chiediamo nulla per noi stessi. Solo per nostro figlio e sarebbe giusto che gli venisse concessa: ha chiamato per primo i carabinieri, ha fornito la posizione esatta dell’ autobus, ha telefonato due volte a sua mamma. Lui e Ramy hanno salvato 51 bambini, perché il riconoscimento non devono averlo entrambi? Hanno fatto un lavoro di squadra, hanno portato a casa il risultato, come si dice nel calcio. Alla fine la cittadinanza a entrambi sarebbe una bella cosa per tutti”. Lo dice al Messaggero, Kalid El Hamami, il padre del piccolo eroe del bus.

Adam è nato in Italia, “a Crema. Io e mia moglie Hasnaa – spiega – siamo qui dal 99, io sono gessista ma ho fatto un sacco di lavori. Adam si sente italiano a tutti gli effetti, i suoi amici sono italiani, il suo piatto preferito è la pastasciutta, adora il calcio e tifa per il Milan”. Alla domanda se non avere la cittadinanza lo faccia soffrire, il padre risponde: “Da quando è successa la tragedia del pullman, e grazie ai carabinieri e al coraggio dei ragazzi è finito tutto bene, per Adam è cambiato tutto. Non pensa ad altro, si è messo in testa che la deve avere. È come se all’ improvviso si sentisse un po’ meno italiano. La sensazione di appartenenza non gli basta più”.

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