Dopo sgomberi più baraccopoli: è emergenza sanitaria

L'allarme lanciato da Medicina Solidale Onlus e associazione 21 Luglio. "A rischio i bambini per malnutrizione, ipotermia e malattie respiratorie"

Le operazioni di sgombero al presidio Baobab nel novembre scorso

Senza un’alternativa gli sgomberi hanno provocato un aumento del numero di persone rimaste senza una casa e che vivono in baraccopoli, provocando una vera e propria emergenza sanitaria. A dirlo – secondo quanto scrive oggi il dorso locale di Repubblica –  sono Medicina Solidale Onlus e l’associazione 21 Luglio che da anni si occupano di dare sostegno alle famiglie che vivono in strada. Alla loro denuncia, si aggiungono anche gli appelli delle ultime settimane di Caritas e Croce Rossa per l’emergenza freddo che ha fatto numerose vittime tra i clochard della Capitale.

Dopo gli sgomberi degli ultimi mesi sono sbucate baraccopoli di fortuna lungo la Tuscolana, Prenestina, Collatina o nelle zone verdi vicino al Raccordo, al Tevere o all’Aniene. Un fenomeno diffuso in città che riguarderebbe soprattutto la zona est e sud-ovest.

L’associazione 21 Luglio parla di almeno 300 baraccopoli con 1200 persone di cui 700 sono bambini, che vedono violato il loro diritto allo studio, oltre a correre un forte rischio sanitario. Rischio che – per Lucia Ercoli, medico e presidente di Medicina Onlus – è già una realtà per molti minori. “I bambini – ha detto – hanno problemi legati a malnutrizione e ipotermia, malattie respiratorie e della pelle come piaghe da gelone, a alle ossa

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