Dramma sulla neve, bimba di 9 anni di Roma muore schiantandosi con gli sci

Inutile il trasporto in ospedale a Torino con lʼelisoccorso. lʼincidente sulla sulla pista "Imbuto" di Sauze dʼOulx

Operatori della Crose Rossa

Una bambina di 9 anni, Camilla, ha perso il controllo degli sci sbattendo contro una barriera frangivento a Sauze d’Oulx in Val Susa. Nonostante i soccorsi c’è stato poco da fare: è morta in ospedale a Torino.

Il dramma si è consumato questo pomeriggio, mercoledì, sul comprensorio sciistico della Vialattea, in Val Susa. La ragazzina è originaria di Roma e si trovava in Piemonte per le feste. Questa mattina è andata a sciare con il papà. Intorno alle 14.30, mentre stava scendendo lungo la pista «Imbuto» a Sauze d’Oulx. Si tratta di una pista di media difficoltà e segnalata con il colore rosso: il nome «Imbuto» è dovuto al restringimento che precede un incanalamento con un passaggio tra le rocce. La piccola, che indossava regolarmente il casco, avrebbe perso il controllo degli sci, finendo fuori pista e precipitando a valle per circa 50 metri: è infine andata a sbattere contro una barriera frangivento.

L’impatto è stato violento. Nell’urto Camilla ha subito una forte compressione toracica che le ha provocato un arresto cardiaco. I soccorsi sono arrivati in fretta e i medici hanno fatto diversi tentativi di rianimarla sul posto e poi anche in volo durante l’elitrasporto all’ospedale Regina Margherita di Torino. Sul luogo dell’incidente sono intervenuti i carabinieri di Oulx, che stanno ricostruendo la dinamica di quanto accaduto.

“La pista ‘Imbuto’ è una pista rossa. Una pista già impegnativa, per buoni sciatori”, spiega Giovanni Brasso, presidente della Sestrieres spa, la società che gestisce gli impianti del comprensorio sciistico della Via Lattea. “La pista è sicura: regolarmente palinata, con i cartelli che consigliano di rallentare e con la barriera frangivento al di fuori della pista. La visibilità era buona. In questo momento, per tutti noi, è predominante la tristezza. Noi offriamo divertimento – conclude Brasso – e quando succedono queste cose siamo i primi ad essere colpiti e a patirne”.

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