Eredità Torlonia: due nuovi vincoli su opere della collezione

Soprintendenza, dipinti XVII-XIX secolo e pezzi archeologici

La Soprintendenza Speciale di Roma ha avviato ieri una procedura per due nuovi vincoli su beni di particolare interesse storico, artistico e archeologico pertinenti all’eredità della Famiglia Torlonia. Lo comunica la stessa soprintendenza in una nota, spiegando che “si tratta di un patrimonio che comprende una delle collezioni di antichità più importanti del mondo, e già sottoposto a vincoli fin dal 1909, poi estesi a più riprese nel secondo dopoguerra”.

“Le opere oggetto dei nuovi procedimenti, finora non catalogate e in gran parte ignote agli studiosi, sono emerse durante gli accessi effettuati dai funzionari della Soprintendenza Tiziana Ceccarini e Morena Costantini, incaricate dal Tribunale di Roma, su indicazione del Soprintendente Francesco Prosperetti, di effettuare l’inventario e la stima del patrimonio di Alessandro Torlonia, scomparso il 28 dicembre 2017, la cui eredità è oggetto di un contenzioso tra i membri della famiglia. Le lunghe operazioni di inventario hanno consentito di effettuare per la prima volta la completa ricognizione di tutti i beni presenti nei palazzi della famiglia. Le opere oggetto dei nuovi vincoli comprendono una serie di dipinti che vanno dal XVII al XIX secolo, oggi conservati presso palazzo Torlonia (ex Giraud) in via della Conciliazione, e diverse centinaia di pezzi archeologici e storico artistici di varia natura (alcuni dei quali frammentari), custoditi in un edificio della famiglia in via della Lungara.

La dichiarazione di interesse culturale ai sensi dell’articolo 14 del Decreto Legislativo N. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), riguarda opere che, pur di natura e tipologia diversa, sono anche una importante, e per molti aspetti unica, testimonianza dei rapporti della famiglia Torlonia con il mondo artistico internazionale ed espressione del collezionismo tra il Settecento e il Novecento”, si spiega.

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