A chiunque di noi – in una torrida estate romana – è passata per la testa la tentazione di togliersi la maglietta durante una passeggiata torrida nel Centro di Roma.
Una tentazione che è meglio riporre nel cassetto, perché togliersi la maglietta per strada anche a fronte del gran caldo va contro la “Decenza Morale”. A dirlo non è un trattato sul puritanesimo del ‘600 ma il Regolamento di Polizia Urbana di Roma Capitale.
E se il nuovo regolamento è in via di definizione – come anticipato dall’Agenzia Dire – quello attuale prevede norme che possono costare caro a chi vada in giro per la città senza maglia.
I riferimenti normativi si possono trovare all’art. 23 del Regolamento di Polizia Urbana che recita:
– Atti contrari alla decenza e alla morale. – “E’ vietato profferire in pubblico o in luoghi
aperti al pubblico bestemmie o frasi offensive per il rispetto e la pietà altrui, abbandonarsi al
turpiloquio, ad atti comunque offensivi della decenza e della morale.
E’ vietato inoltre allontanarsi dai camerini, dalle latrine e dagli orinatoi senza aver rimesso gli
abiti completamente in ordine.”
La sanzione è regolata dalla delibera 277 della Giunta Comunale, era Alemanno, che prevede – per l’art. 23 del citato Regolamento di Polizia Urbana – “come sanzione amministrativa pecuniaria per gli atti contrari alla decenza e alla morale, la somma da Euro 50,00 ad Euro 300,00, con il pagamento in misura ridotta di Euro 100,00”.
Una misura ridotta che, in caso di prostituzione, può essere elevata fino a 200 euro.
Vista la differenza macroscopica tra un turista scandinavo senza maglietta perché colpito da un caldo atroce e una ragazza minorenne dell’Est Europa costretta a stare seminuda per strada, la speranza è che chi controlla vada oltre il regolamento puritano e valuti le situazioni caso per caso.