La prima protesta a Roma contro il caro bollette si è tenuta oggi all’Eur. In piazza una cinquantina di persone, tutti imprenditori, principalmente ristoratori, afferenti all’associazione Tutela Nazionale Imprese (Tni).
“Stato assente, fine imminente”, recita il cartello. I manifestanti provengono da ogni regione d’Italia e strette tra le mani tengono le ultime bollette delle loro attività. Uno di loro alza il telefonino e mostra il conto in rosso: meno 31 mila euro. Si sono riuniti nel primo pomeriggio di oggi, alcuni hanno preso il treno all’alba, e chiedono all’unisono che “arrivi a giorni la soluzione al caro bollette”.
“L’anno scorso pagavo 1.200 euro al mese oggi ne pago quasi 5 mila tra corrente e gas. Sono stanco non ce la faccio più, cosa dobbiamo fare? Rubare? Invece di scaldare le sedie venite a lavorare, siete solo promesse”, dice Angelo, imprenditore campano nel settore della ristorazione.
“Avevo 45 dipendenti oggi ne ho 5. Abbiamo chiuso quattro ristoranti in due anni, tra pandemia e crisi”, aggiunge. Sul posto non solo ristoratori ma anche pasticceri, parrucchieri e imprenditori nel settore del turismo.
“Abbiamo unito i rappresentati di diverse Regioni: Toscana, Campania, Lazio, Lombardia, Liguria, Umbria e siamo qui per chiedere quello che ci spetta di diritto: non essere derubati”, raccontano. Sul posto, a presidiare la protesta, davanti alla sede Eni di Roma, le forze dell’ordine con due blindati.