Festival dell’Economia Carceraria: l’importanza del lavoro nella detenzione

Alla Città dell’Altra Economia di Roma un evento con dibattiti e prodotti creati e confezionati da detenuti

L’importanza del recupero dei detenuti attraverso le creazioni di chi sta trascorrendo la propria vita dietro le sbarre, in detenzione. È questo l’obiettivo del Festival Nazionale dell’Economia Carceraria, una due giorni di dibattiti, workshop ed eventi per far conoscere aspetti poco noti dell’universo carcerario. Ma soprattutto per far conoscere alla Citta dell’Altra Economia di Testaccio le creazioni di chi sta in carcere.

Tra queste produzioni la birra realizzata dalle detenute e dai detenuti di Rebibbia, le prelibatezze che arrivano dall’Istituto Minorile Casal del Marmo e lo stile dei capi d’abbigliamento firmati dai ristretti al Pagliarelli di Palermo.

Con una Riforma sull’Ordinamento Penitenziario ancora da approvare e il neo governo ‘giallo-verde’ che sui temi della giustizia sembra avere posizioni securitarie e non garantiste, l’evento di Testaccio serve a ricordare all’opinione pubblica l’importanza del recupero del detenuto per la società. Un recupero che passa dalle modalità con cui l’amministrazione penitenziaria occupa le ore dei reclusi, spesso costretti all’ozio forzato e senza la possibilità di imparare un lavoro in attesa della scarcerazione.

Tanti i temi trattati insieme a docenti, psicologi, avvocati e volontari. Tra questi i trattamenti per evitare la recidiva, l’arte e la creatività dietro le sbarre, psicologia e detenzione e il ruolo della giustizia in ambito rieducativo.

Tra i presenti anche il Garante per i detenuti del Lazio Stefano Anastasìa e il prof. di Diritto Penitenziario a La Sapienza Pasquale Bronzo.

L’evento proseguirà anche domani: ecco il programma domenicale.

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