Finale Europei: ipotesi Olimpico per 16mila tifosi in presenza

Dispositivo sicurezza per domenica, aree tifosi con prenotazione. E dal virologo dell'Università di Milano, anche componente del Cts della Lombardia, Fabrizio Pregliasco, arriva un avvertimento: "Preoccupano - dice - i tanti maxischermi in bar, locali e abitazioni private, dove le persone si riuniranno per vedere la finale"

(immagine repertorio)

Prenotazioni, tamponi e green pass per almeno 20mila tifosi che a Roma assisteranno alla finalissima dell’Italia agli Europei davanti ai maxi schermi nelle ‘fan zone’ – forse una maxi allestita allo stadio Olimpico – oltre a Comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza da riunire in tutta Italia, pronti a pianificare la rimodulazione dei servizi e il potenziamento dei controlli. La macchina organizzativa che affronterà la sfida contro il rischio del contagio è partita: l’obiettivo è evitare situazioni a rischio e maxi assembramenti.

Ad essere rivisto sarà il dispositivo di sicurezza nelle aree con i maxischermi alle quali si può accedere con determinati requisiti – le fan zone appunto – nelle piazze e nelle zone della movida nelle principali città. Anche se al momento le misure non sono state ancora definite dai territori, spuntano già ipotesi e annunci. E dal virologo dell’Università di Milano, anche componente del Cts della Lombardia, Fabrizio Pregliasco, arriva un avvertimento: “Preoccupano – dice – i tanti maxischermi in bar, locali e abitazioni private, dove le persone si riuniranno per vedere la finale degli Europei”.

Allo stadio Olimpico in 16mila potrebbero assistere alla finalissima dove l’idea è di proiettare il match, pur rispettando le regole anti-Covid, ma portando uno spicchio della curva azzurra di Wembley nella Capitale. L’annuncio è della stessa sindaca, Virginia Raggi: “Sono in contatto con il prefetto perché – spiega – stiamo valutando se aprire lo stadio Olimpico, sempre nei limiti del 20% di pubblico, per vedere la finale di Euro 2020. Se ci saranno le condizioni, per i romani ci sarà la possibilità di assistere alla partita dell’Italia nello stadio”. Le altre aree dedicate ai supporter sono già state collaudate in occasione della semifinale vinta dalla Nazionale contro la Spagna: piazza del Popolo – tra le più grandi aree allestite in Europa per questo tipo di evento – accessibile solo tramite prenotazione forse almeno tre ore prima, con una capienza massima consentita di 2.500 posti e altri mille ai Fori Imperiali.

Il tutto regolato da specifiche misure, come i segnaposto in terra per garantire la distanza. L’idea stavolta, però – soprattutto per quanto riguarda l’Olimpico – potrebbe essere quella di consentire l’accesso solo con green pass o con tamponi rapidi effettuati all’ingresso, per garantire sicurezza e tracciabilità. Insomma ciò che avviene in tempi Covid quando si assiste ad una partita allo stadio.

Lo stesso coordinatore del Comitato tecnico scientifico, Franco Locatelli, in un’intervista a Famiglia Cristiana (pubblicata nel prossimo numero in edicola, ndr), manifestando perplessità per la scelta di disputare la finale a Wembley a causa dei rischi della variante Delta del Covid, ha elogiato i criteri adottati dal nostro Paese e, ricordando le partite disputate a Roma, ha sottolineato: “La scelta italiana di dare una capienza limitata allo Stadio Olimpico e accesso solo a coloro che erano in possesso del Green certicate (ovvero vaccinati o guariti entro sei mesi o con tampone negativo nelle ultime 48 ore) sia stata una scelta prudenziale che ha permesso la presenza del pubblico mettendolo in sicurezza”. A Roma, col tentativo di diluire le presenze in piazza, si sta pensando di allestire altri maxischermi.

Ci si organizza anche a Bologna, Torino e Napoli mentre non è ancora chiaro se una fan zone sarà allestita ufficialmente dal Comune anche a Milano. Sembra però certo che tra le aree più gettonate per tifare gli azzurri in finale ci sono l’Arena Milano Est, in zona Lambrate e il giardino della Triennale. A Genova, invece, due maxi schermi saranno montati nella centralissima piazza De Ferrari e in un’area del Porto Antico. A Trento e Bolzano, invece, la cautela al momento resta alta: già in occasione della semifinale contro gli iberici, per evitare il ripetersi dei disordini verificatisi al termine delle partite precedenti, il sindaco bolzanino aveva firmato due nuove ordinanze, identiche a quelle adottate per la partita di venerdì scorso contro il Belgio, confermando il divieto, esteso a tutti i locali della città, di vendere alcolici da asporto e bevande in bottiglie di vetro, dalle 20 alle 6. Anche a Trento nessuna deroga ad un’ordinanza simile, e già in vigore, sul contenimento della movida di giovani ed universitari in centro storico. A Trieste, per evitare di allestire maxischermi con il rischio di assembramenti, almeno finora state agevolate varie autorizzazioni sulla dotazione di proiettori e tv nei locali pubblici. (di Lorenzo Attianese per Ansa) 

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