I due fascicoli aperti in procura a Roma sugli scontri di sabato in centro e sull’assalto alla sede della Cgil, continuano ad arricchirsi di informative delle forze dell’ordine. I manifestanti individuati e denunciati grazie alle immagini che si stanno visionando, compaiono in entrambe le inchieste, sia quella in cui si contesta il reato di violenza e resistenza a pubblico ufficiale per gli scontri in via Veneto, sia quella in cui si contesta invece la devastazione, occupazione di edificio e danneggiamento per l’assalto alla sede Cgil. Di questi ultimi fanno parte i sei arrestati Roberto Fiore, Giuliano Castellino e Pamela Testa, rispettivamente leader nazionale, capo romano e attivista di Forza Nuova, oltre all’ex Nar Luigi Aronica, a Biagio Passaro leader del gruppo “IoApro” e Salvatore Lubrano, detenuti nel carcere di Napoli, da dove sosterranno domani in teleconferenza l’udienza di convalida.
Questo gruppo, “armati di bastoni, spranghe di ferro e altri oggetti atti ad offendere” insieme ad altri manifestanti ancora da identificare “hanno commesso fatti di devastazione alla sede della Cgil – si legge nella richiesta di convalida- facendo ingresso presso i locali” della Cgil “previa rottura di una delle finestre con invasione in tutte le stanze e gravi danneggiamento di mobili e suppellettili compresi pc e altro materiale informatico commettendo il fatto nel corso di una manifestazione in luogo pubblico”. La contestazione dei magistrati inquirenti ripercorre anche le violenze subite dagli “agenti di polizia di stato che stavamo svolgendo un atto del loro ufficio” creando “un cordone volto ad evitare azioni di violenza e posto anche a tutela del sindacato”. Nelle informative sono comprese anche le immagini registrate in piazza del Popolo, sabato pomeriggio, prima dei cortei quando Giuliano Castellino arringava la folla indicando come obiettivo da colpire proprio la sede della Cgil “Sono loro i criminali. I criminali, gli estremisti, i pericolosi non sono in questa piazza ma nei palazzi del potere, nei palazzi del sindacato venduto”.