Fosse Ardeatine: Mattarella alla cerimonia in ricordo delle 335 vittime dell’eccidio nazista del 1944

Il 24 marzo 1944 nelle Cave ardeatine furono trucidate 335 persone, come atto di rappresaglia per vendicare l'attacco dei partigiani del Gap in via Rasella, avvenuto il pomeriggio del 23 marzo 1944, durante il quale morirono 33 soldati tedeschi

La cerimonia per il 79esimo anniversario dell'eccidio delle Fosse Ardeatine alla presenza del capo dello Stato, del ministro della Difesa Guido Crosetto, dei presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, del sindaco di Roma Roberto Gualtieri e del presidente del Consiglio regionale del Lazio, Antonello Aurigemma.

Si è svolta oggi, alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la cerimonia per il 79esimo anniversario dell’eccidio nazista delle Fosse Ardeatine. Il 24 marzo 1944 nelle Cave ardeatine furono trucidate 335 persone, come atto di rappresaglia per vendicare l’attacco dei partigiani del Gap in via Rasella, avvenuto il pomeriggio del 23 marzo 1944, durante il quale morirono 33 soldati tedeschi. Hitler, avvertito del fatto, dà subito l’ordine di radere al suolo il quartiere, poi su pressione degli ufficiali riduce le dimensioni della ritorsione stabilendo che si devono uccidere cinquanta italiani per ogni tedesco morto; il numero poi viene fissato a dieci, quindi 330. Alla fine i trucidati furono 335, cioè cinque in più del numero stabilito. Questo perché – spiega il museo storico della Liberazione – tutta l’operazione fu condotta con molta fretta, e per errore furono presi cinque uomini in più che vennero fucilati perché testimoni delle altre esecuzioni.

Insieme al capo dello Stato, a ricordare le vittime, anche il ministro della Difesa Guido Crosetto, i presidenti di Camera e Senato, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, il sindaco di Roma Roberto Gualtieri e il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Antonello Aurigemma. La commemorazione dell’eccidio delle Fosse Ardeatine “è una cerimonia molto toccante per uno degli eccidi più tragici della nostra storia, in cui tutta la drammatica violenza del nazi fascismo si è scatenata contro persone e cittadini, di cui abbiamo visto volti e nomi”, ha detto il sindaco Gualtieri, a margine della cerimonia.

“Abbiamo il dovere della memoria, di coltivarla, di praticarla di onorare i caduti di questa tragica pagina della Resistenza e onorare i principi democratici e anti fascisti della nostra Costituzione. Oggi la presenza del capo dello Stato ha dato un grandissimo rilievo e noi come amministrazione siamo impegnati nella cura di questo luogo e in una politica attiva della Memoria”, ha aggiunto. “Non bisogna abbassare la guardia – ha proseguito Gualtieri – ci sono espressioni inaccettabili di razzismo e antisemitismo che affiorano purtroppo in troppi luoghi e noi non dobbiamo avere nessuna tolleranza verso questi fenomeni, vanno repressi, e al tempo stesso va costruita una capacità di educare ai valori e ai principi della nostra Costituzione e alle pagine della nostra storia”.

“Per questo riprendiamo con i Viaggi della memoria e in questo ci impegniamo con la nostra politica culturale della memoria nelle scuole, insieme alla nostra comunità educante, perché non si dimentichi quello che è successo e quindi, forti anche della nostra conoscenza storica, si possano contrastare tutti i fenomeni di antisemitismo, di razzismo, di rievocazione del nazifascismo e di pagine indelebili della nostra storia, non è goliardia e non bisogna mai avere atteggiamenti di sottovalutazione verso questi fenomeni”, ha concluso il sindaco di Roma.

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