G20 a Bali: primo summit in persona tra Xi e Biden

Intanto un alto funzionario cinese al Financial Times rivela al Financial Times, che, sull'invasione russa in Ucraina, Vladimir Putin "non disse la verità" al leader di Pechino."Se ce lo avesse detto non ci saremmo trovato in una situazione così difficile. C'erano oltre 6 mila cittadini cinesi in Ucraina ed alcuni di loro morirono durante l'evacuazione, anche se non possiamo dirlo pubblicamente"

I presidenti americano e cinese, Joe Biden e Xi Jinping, si sono appena incontrati a Bali, salutandosi con una calorosa stretta di mano in vista del loro primo summit in persona.

Intanto un alto funzionario cinese al Financial Times rivela al Financial Times, che, sull’invasione russa in Ucraina, Vladimir Putin “non disse la verità” al leader di Pechino.”Se ce lo avesse detto non ci saremmo trovato in una situazione così difficile. C’erano oltre 6 mila cittadini cinesi in Ucraina ed alcuni di loro morirono durante l’evacuazione, anche se non possiamo dirlo pubblicamente”. Lo stesso Putin aveva affermato il mese scorso di non aver detto al “caro amico” Xi dell’imminente attacco.

“Come leader delle principali economie del mondo, dobbiamo gestire la competizione dei due nostri Paesi”, ha detto il presidente Usa Joe Biden al suo omologo cinese Xi Jinping, nelle battute iniziali del loro bilaterale a Bali. “È un piacere incontrarti”, ha affermato Biden.

“È un piacere rivederti dall’ultima volta avvenuta nel 2017”. È quanto ha detto il presidente Xi Jinping al suo omologo americano Joe Biden nelle battute iniziali del loro bilaterale a Bali. “Dobbiamo trovare il giusto corso delle relazioni attraverso scambi schietti”, ha aggiunto Xi.  Xi è stato il primo a raggiungere l’hotel di Nusa Dua, a Bali, dove erano state sistemate le bandiere di Cina e Usa per l’incontro, i primi saluti e le foto di rito per immortalare l’evento. Biden, invece, è arrivato poco dopo di gran passo dalla sua sinistra: i due leader si sono salutati calorosamente, stringendosi la mano e parlando fitto fino a quando il presidente Usa ha usato entrambe le mani, subito ricambiato da Xi. Dopo i saluti e i sorrisi dispensati alle telecamere, i due si sono avviati insieme verso la sala dove le due delegazioni stanno discutendo le rispettive “linee rosse”, secondo quanto più volte ripetuto dal capo della Casa Bianca, parte di un’agenda che spazia da Taiwan alla guerra della Russia a danno dell’Ucraina.

Il presidente Xi Jinping è arrivato a Bali, in Indonesia, con un aereo speciale in vista della partecipazione al summit del G20. Lo ha reso noto il network statale Cctv, secondo cui, “su invito del presidente della Repubblica di Indonesia Joko Widodo, il presidente Xi Jinping parteciperà al 17esimo vertice del G20 a Bali dal 14 al 17 novembre”. Tra poco più di un’ora Xi incontrerà il presidente americano Joe Biden.

La Cina sollecita gli Stati Uniti a gestire in modo adeguato le divergenze, nell’imminenza del primo vertice in persona tra i presidenti Xi Jinping e Joe Biden, a margine del vertice del G20 di Bali. La portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, sottolineando “la salvaguardia della sovranità, della sicurezza e degli interessi di sviluppo della Cina”, ha detto che Pechino si augura che “gli Usa vengano incontro, gestiscano adeguatamente le divergenze, promuovano una cooperazione reciprocamente vantaggiosa, evitino incomprensioni e valutazioni errate, riportando le relazioni su uno sviluppo sano e stabile”.

Prove d’intesa
Il presidente americano Joe Biden punta a individuare “aree di cooperazione” con il suo omologo cinese Xi Jinping quando i due leader si vedranno a Bali, alla vigilia del G20 in Indonesia, per il primo faccia a faccia in persona dall’insediamento alla Casa Bianca. La speranza è di “uscire da questo incontro con aree in cui i due Paesi, i due presidenti e i loro team possano lavorare in modo cooperativo su questioni sostanziali”, ha anticipato il Consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan, sempre più centrale nelle strategie diplomatiche Usa, a bordo dell’Air Force One diretto a Bali.

Per il presidente Usa è necessario che i due Paesi “gestiscano le differenze e impediscano che la concorrenza si trasformi in conflitto. Mi impegno a mantenere aperte le linee di comunicazione tra me e te, ma i nostri governi sono coinvolti, perché i nostri due Paesi hanno così tanto da affrontare” – ha affermato – In qualità di leader delle “nostre due nazioni, a mio avviso, condividiamo la responsabilità di dimostrare che Cina e Stati Uniti possono gestire le nostre differenze, impedire che la concorrenza diventi qualcosa anche vicino a un conflitto e trovare modi per lavorare insieme su questioni globali urgenti che richiedono la nostra cooperazione reciproca”.

Pochi leader mondiali, se si esclude l’amico russo Vladimir Putin, hanno trascorso così tanto tempo con Xi come Biden. Quando quest’ultimo visitò la Cina ad agosto del 2011, i due, all’epoca vicepresidenti, ebbero cinque incontri in sei giorni: il legame instaurato allora resta ancora oggi tra i pochi segnali di speranza a cui aggrapparsi nelle relazioni tra Stati Uniti e Cina. Biden e Xi hanno parlato finora cinque volte tra telefonate e collegamenti video, ma gli sforzi sono stati infruttuosi.

Dopo quattro anni difficili sotto la presidenza di Donald Trump, la Cina sperava che Biden avrebbe ridotto le turbolenze, ma i rapporti sono crollati al punto più basso dalla normalizzazione delle relazioni del 1979, alla base di una nuova era segnata dalla rivalità comune contro l’ex Urss. Gli Stati Uniti sono preoccupati per l’assertività di Pechino su Taiwan e i mari cinese orientale e meridionale, l’arsenale nucleare in rapida crescita e il rifiuto di condannare l’invasione russa dell’Ucraina. La Cina invece accusa Washington di incoraggiare le forze indipendentiste a Taipei (che vede come suo territorio inalienabile e da riunificare anche con la forza, se necessario) e di creare partnership e alleanze come ‘Quad’ e ‘Aukus’ al solo fine di contrastare le nuove ambizioni dell’Impero di Mezzo, strozzando l’export di microchip e materiale tecnologico. Biden ha annunciato che i leader delineeranno le loro “linee rosse” nell’incontro la cui durata è stimata alla vigilia in più ore. “Non c’è alternativa a questo tipo di comunicazione da leader a leader nella navigazione e nella gestione di una relazione così importante”, ha notato ancora Sullivan.

I due si presentano all’appuntamento di Bali rafforzati sul fronte interno, ma anche con qualche problema. Il XX Congresso del Partito comunista ha incoronato Xi ad ottobre con l’inedito terzo mandato alla segreteria generale, ma l’economia è in grave difficoltà e la politica della tolleranza zero al Covid continua a bloccare il Paese. Da parte americana invece il voto di midterm è andato oltre le più rosee aspettative e Biden, pur alle prese con un’inflazione stellare, proprio ieri ha potuto festeggiare la conferma del controllo democratico del Senato.

Un vertice che fa i conti con la guerra in Ucraina

Rispetto a quello dello scorso anno a Roma, questo G20 sarà molto diverso. A febbraio l’invasione russa dell’Ucraina ha profondamente cambiato lo scenario internazionale, con inevitabili ripercussioni politiche ed economiche su tutti i principali dossier dell’agenda globale: dalla questione di Taiwan al programma nucleare nordcoreano, passando per l’inflazione (problema comune alla quasi totalità dei Paesi partecipanti), per la stabilizzazione delle catene globali di fornitura, per l’impegno comune contro i cambiamenti climatici, per i mercati degli idrocarburi (bisognerà, a questo proposito, prestare attenzione alle forti tensioni tra Stati Uniti e Arabia Saudita) e per le crescenti ambizioni della Cina nel Pacifico e oltre. Temi che vanno ben al di là dell’agenda fissata dall’Indonesia, presidente di turno del G20, e incentrata sulla ripresa post-pandemica, sulla sanità e sull’energia sostenibile.

 

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