Giornata contro l’omofobia: sempre più casi in Italia, a Roma una settimana di eventi

Secondo i date della "Gay help line Italia", passano dal 35 per cento del 2021 al 42 per cento nei soli primi mesi del 2022 le segnalazioni di maltrattamenti e violenze in famiglia, soprattutto nella fascia 13-29 anni: circa il 60 per cento di queste sono subite in famiglia

Il Roma Pride

Anche quest’anno in Italia più del 50 per cento delle segnalazioni di casi di omofobia proviene da giovani sotto i 35 anni. Passano dal 35 per cento del 2021 al 42 per cento nei soli primi mesi del 2022 le segnalazioni di maltrattamenti e violenze in famiglia, soprattutto nella fascia 13-29 anni: circa il 60 per cento di queste sono subite in famiglia. I dati sono diramati dalla “Gay help line Italia” nella Giornata contro l’omofobia e rivelano anche che il 20 per cento degli utenti fra 18 e 26 anni ha richiesto accoglienza presso Refuge Lgbt, la prima casa famiglia in Italia per giovani discriminati in famiglia. Anche qui si evidenzia un rilevante incremento. Dall’inizio del servizio sono stati accolti oltre 60 ragazzi e ragazze maggiorenni vittime di violenza familiare e segnalato molti minori ai servizi sociali. Roma Capitale nella giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia mette in campo una settimana di eventi, iniziative e progetti, che banno dalla cultura alla sensibilizzazione, passando per la politica e l’informazione sui territori. Una trentina gli eventi in programma che si concluderanno con un convegno in Campidoglio dal titolo “Roma ascolta Roma Lgbt”.

“Nel contesto odierno, la strada per la parità delle persone Lgbtq va percorsa con determinazione il riconoscimento dei diritti per tutti deve essere una responsabilità di questa amministrazione”, dichiara in una nota l’assessora alle Pari opportunità Monica Lucarelli. “Leggendo l’ultimo rapporto commissionato dall’Ue nel 2019 si nota che in Italia il 62 per centp delle persone Lbgtq dice di non dichiarare apertamente mai o quasi mai il proprio orientamento sessuale; il 38 per cento dichiara di evitare di tenere per mano il o la partner dello stesso genere in pubblico, per paura di molestie o aggressioni; e ben il 92 per cento considera che il proprio Paese non si impegni «in una lotta efficace ed effettiva contro l’intolleranza e il pregiudizio. A Roma vogliamo diventare un modello di riferimento nazionale. E non si tratta solo di una risposta politica ma di azioni concrete per dire basta alle discriminazioni. Lo facciamo con l’Ufficio Lgbtq e con un impegno concreto e costante su tutto il territorio”.

Oggi in Assemblea capitolina sarà discussa una mozione a sostegno della comunità Lgbt. “È un ulteriore atto di sensibilità e attenzione della nostra amministrazione a un tema così centrale per una città che punta a essere sempre più inclusiva, aperta e giusta”, spiega la presidente dell’Assemblea capitolina, Svetlana Celli. “Ed è significativo farlo proprio in occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia, la bifobia e la transfobia perché vogliamo lanciare un segnale forte contro ogni forma di odio e discriminazione e impegnarci al fianco di associazioni e realtà territoriali per l’uguaglianza e la difesa dei diritti di tutti”, aggiunge. “La strada intrapresa è quella giusta. Un impegno collettivo per restituire dignità alla comunità Lgbtqia come da troppi anni non si vedeva a Roma. Gli eventi diffusi su tutti il territorio cittadino dimostrano la volontà da parte delle istituzioni municipali di stare quotidianamente a fianco delle persone Lgbtqia che vivono la nostra città”, conclude la coordinatrice dell’ufficio capitolino dedicato, Marilena Grassadonia.

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