A Roma cercare un bagno pubblico è come una caccia al tesoro. La ricerca è stata fatta da Repubblica che ha provato a cercare una una mappatura o una lista aggiornata con gli indirizzi. “Sul sito di Ama – scrive – c’è un link che rimanda a una mappa in pdf, ma lo stupore per l’efficienza vale il tempo di un click, perché la pagina è vuota. Niente da fare anche sul sito del Comune: si va a tentoni su internet, dove però appaiono solo liste che risalgono a diversi anni fa. Non resta che andare a vedere di persona”.
Una caccia al tesoro. Ma al posto dello scrigno dei pirati l’agognato premio è un bagno pubblico. Che però quasi sempre è chiuso e vandalizzato. Oppure in condizioni precarie. O addirittura da censura. Non c’è da stupirsi se in caso di necessità a Roma vige la prassi di entrare in un bar e pregare di poter usare la toilette: un problema in più in vista del Giubileo, che inizierà il 24 dicembre con l’apertura della porta Santa a San Pietro.
Nel resto d’Europa, mentre Roma zoppica, la situazione è diversa. A Parigi le oltre 400 toilettes sono geolocalizzate. A Madrid i 128 “aseos” sono elencati in una lista con tanto di indirizzo, codice e quartiere. Nell’Urbe, invece, la caccia al tesoro inizia al primo interrogativo. Dov’è il bagno pubblico più vicino? E quanti ce ne sono a Roma?
Gestiti dal dipartimento Ambiente del Comune, dovrebbero essere 52, di cui molti automatizzati e installati per il Giubileo del 2000. Altri sono in muratura e gestiti da cooperative per conto del Comune. Tutti a pagamento: 1,20 euro per la sosta. Ma non esiste una mappatura o una lista aggiornata con gli indirizzi. Sul sito di Ama c’è un link che rimanda a una mappa in pdf, ma lo stupore per l’efficienza vale il tempo di un click, perché la pagina è vuota. Niente da fare anche sul sito del Comune: si va a tentoni su internet, dove però appaiono solo liste che risalgono a diversi anni fa. Non resta che andare a vedere di persona.
Il primo problema che salta agli occhi, scrive il quotidiano è che non ci sono bagni nei pressi degli stalli dei pullman previsti dal Comune vicino a via Cristoforo Colombo, al Circo Massimo, sul Lungotevere o in via Petroselli dove ogni giorno arrivano migliaia di turisti in visita al centro storico. “Mancano bagni anche nei pressi del Pantheon, piazza Navona, fontana di Trevi: un guaio già adesso, figuriamoci con il Giubileo”.
Nel resto d’Europa la situazione è diversa. A Parigi le oltre 400 toilettes sono geolocalizzate. A Madrid i 128 “aseos” sono elencati in una lista con tanto di indirizzo, codice e quartiere. “Nell’Urbe, invece, la caccia al tesoro inizia al primo interrogativo. Dov’è il bagno pubblico più vicino? E quanti ce ne sono a Roma?
Gestiti dal dipartimento Ambiente del Comune, dovrebbero essere 52, di cui molti automatizzati e installati per il Giubileo del 2000. Altri sono in muratura e gestiti da cooperative per conto del Comune. Tutti a pagamento: 1,20 euro per la sosta”, sottolinea il quotidiano.