Giustizia: Cdm approva separazione delle carriere

Per il ministro Nordio si tratta di un “provvedimento epocale”

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al disegno di legge costituzionale in materia di ordinamento giurisdizionale e di istituzione della Corte disciplinare. Il testo si basa su tre principi fondamentali: “Il primo è la separazione carriere, che attua il principio fondamentale del processo accusatorio voluto da Vassalli, gli altri sono la composizione e l’elezione del Csm”, ha detto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, in conferenza stampa. Si tratta di un “provvedimento epocale”, ha esordito il guardasigilli che ha spiegato le principali novità del testo. “La separazione delle carriere faceva parte del programma elettorale ed è tesi che tratto da 25 anni e attua un principio fondamentale del processo accusatorio voluto da Vassalli, eroe della resistenza anche lui favorevole alla separazione che non è riuscito ad attuare, ovvero sulla differenza sostanziale tra pubblici ministeri e i magistrati giudicanti”, ha proseguito. Il ddl poggia su una ragione tecnica ma anche politica, infatti “non si tratta di ottemperanza politica di un elettorato che ci ha dato un mandato della riforma – ha ricordato il ministro – ma di una ragione tecnica, strutturale e dogmatica giuridica, perché il processo accusatorio non può reggersi sulle fondamenta di una Costituzione scritta quando era vigente il processo inquisitorio”.

La riforma della Giustizia poggia inoltre sulla composizione e sull’elezione del Csm, organo di autogoverno “che in questi ultimi anni – non solo a detta mia – non ha dato una buona prova di sé. Rimedi finora non sono stati apprestati a quello che tutti chiamano ‘degenerazione correntizia’. Il Csm sta alle correnti in cui è divisa Anm come il Parlamento ai partiti. Ecco perché interrompere questo legame tra elettore ed eletto è stato il nostro compito principale”. E’ stato per questo introdotto il sistema a “sorteggio tra persone altamente qualificate. La composizione del Csm mantiene una maggioranza di magistrati che però vengono sorteggiati tra magistrati valutati varie volte, che hanno presunzione assoluta di competenza, onestà e preparazione”, ha proseguito Nordio. La magistratura “non può e non deve essere indipendente solo dal potere esecutivo e legislativo ma anche da sé stessa perché non sempre i magistrati – che pure sono indipendenti dal governo e dal Parlamento – lo sono dalle pressioni dell’associazione alla quale partecipano”, ha ricordato. Il sistema del sorteggio “non può fallire perché non posso pensare che vengono sorteggiate persone inette o incapaci perché il canestro dal quale vengono estratte è altamente qualificato”.

Poco prima che si riunisse il Cdm l’Associazione nazionale dei magistrati aveva convocato con urgenza la Giunta esecutiva centrale proprio sull’ordine del giorno all’approvazione del Consiglio dei ministri per formulare valutazioni e iniziative. “Accettiamo critiche, accettiamo contributi, ma devono accettare il principio che la volontà popolare è sacra e se ci è stato dato il mandato di separare le carriere noi ubbidiamo alla sovranità che appartiene al popolo”, ha detto in conclusione Nordio. “Il testo è stato limato fino a pochi minuti fa quindi penso che l’Anm non ne sia a conoscenza. Quando ne avrà conoscenza si esprimerà secondo le sue valutazioni sui contenuti”. Infine la riforma approvata tratta anche la costituzione di un organismo per le questioni disciplinari attraverso l’istituzione di una “Alta corte composta da 15 giudici, tre nominati dal presidente della Repubblica a tre estratti a sorte, sei magistrati giudicanti e tre inquirenti estratti a sorte tra le medesime categorie”.

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