Governo: arriva la stretta sui minori con il “Decreto Caivano”, ma il porno resta fuori

Varato ieri sera in Consiglio dei Ministri il c.d. “Decreto Caivano”, pensato dal Governo per arginare l’ondata di delinquenza giovanile dopo gli ultimi fatti di cronaca. A seguito di questo decreto sarà ora più facile il carcere per i minori che commettono reati, ma attenzione anche alla stretta sui genitori, a rischio reclusione se non […]

Varato ieri sera in Consiglio dei Ministri il c.d. “Decreto Caivano”, pensato dal Governo per arginare l’ondata di delinquenza giovanile dopo gli ultimi fatti di cronaca. A seguito di questo decreto sarà ora più facile il carcere per i minori che commettono reati, ma attenzione anche alla stretta sui genitori, a rischio reclusione se non manderanno i figli a scuola, nell’età dell’obbligo.

La Premier Meloni però ci tiene a precisare che nel decreto legge non si parla solo di repressione, e in effetti nel decreto Caivano si cercherà di lavorare alla riqualificazione del centro campano, partendo dalla nomina di un apposito Commissario, che sarà un poliziotto di Napoli, Fabio Ciciliano, già direttore del dipartimento della pubblica sicurezza del Viminale.

Sul piano normativo, invece, le novità più sostanziali riguardano proprio un più ampio uso del carcere. Finora escluso per chi ha da 14 e 17 anni in caso di condanne inferiori a 9 anni, che ora invece scendono a 6. Inoltre più carcere anche per i genitori, soprattutto in caso di inadempimento degli obblighi scolastici, e con rischi accresciuti per la patria potestà, come ha spiegato il Guardasigilli Nordio, che dichiara: “Con il decreto contro il disagio giovanile siamo intervenuti nei confronti dei genitori e di chi esercita la potestà. Perché la fonte della delinquenza risiede molto spesso nella scarsità di senso civico delle famiglie”.

Inoltre il Questore potrà chiedere all’Autorità giudiziaria di vietare, a determinati soggetti di età superiore ai 14 anni, di possedere o utilizzare telefoni cellulari e altri dispositivi per le comunicazioni dati e voce quando il loro uso è servito per la realizzazione o la divulgazione delle condotte che hanno determinato l’avviso orale, previsto inoltre anche un Daspo urbano per i ragazzini con età inferiore ai 14 anni e l’arresto per i minori sopresi in flagranza a spacciare anche piccole quantità, rimasti fuori dal decreto invece interventi.

Alla base dell’inasprimento delle regole che riguardano i minori c’è la criminalità giovanile che risulta in aumento negli ultimi due anni ma, nota l’Eurispes, è sostanzialmente tornata ai livelli pre-Covid. In forte crescita poi, come documentato dal Viminale, i reati in cui i minori sono vittime, specie quelli che avvengono all’interno del nucleo familiare.

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