I pendolari della Roma-Viterbo: i sindaci da che parte stanno?

Dura missiva ai primi cittadini. Il comitato a RC: questa volta inchioderemo i sindaci che non supportano la causa

Prosegue la battaglia dei pendolari Roma-Viterbo per il potenziamento della Ferrovia Roma Nord. Dopo l’esposto presentato la scorsa settimana alla Procura di Tivoli, questa volta il comitato di Fabrizio Bonanni ha preso carta e penna e s’è rivolto ai primi cittadini dei comuni interessanti dalla linea che collega Viterbo alla Capitale. Una missiva che mette in guardia sugli effetti che il nuovo orario della linea avrà nelle varie comunità, private del principale collegamento tra le due province.

Una programmazione che prevede 56 corse giornaliere tra Sacrofano e Viterbo, di cui  18 espletate con autobus sostitutivi di Atac.

“Senza la ferrovia Roma Nord il vostro territorio diventerà prima una zona dormitorio e poi si svuoterà inesorabilmente somigliando a un paese di frontiera – è il monito del comitato – se non volete questo allora dobbiamo organizzare una manifestazione pubblica autorizzata, civile e pacifica per manifestare tutto il dissenso e il disagio che si prova utilizzando il treno”

Non è la prima volta che i pendolari cercano di fare fronte comune con i primi cittadini e cercano nei sindaci una sponda politica per dare più peso specifico alla battaglia. “Ma non hanno quasi mai risposto, né assunto alcuna responsabilità – confida Bonanni a Radiocolonna – stavolta alcuni sindaci non ci stanno e allora si è iniziato a vedere l’assessore nei circoli di partito e nei comuni amici per fare proselitismo”.

Il comitato ce l’ha con la Regione Lazio, rea – a suo avviso – di promettere per evitare azioni concrete. “I sindaci devono scrollarsi di dosso la tessera politica e fare qualcosa per i loro cittadini – conclude – quelli che stavolta non si schierano con i cittadini verranno inchiodati alle proprie responsabilità”.

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