I presidi sulla vicenda del prof che taglia la ciocca di capelli: “Gesto gravissimo, serve azione disciplinare”

Sulla vicenda ha detto la sua anche l'assessora alla Scuola, Claudia Pratelli. L'iniziativa presa dal docente della scuola romana "è un gesto autoritario che va condannato"

Studenti romani

“Non si può che esprimere completo dissenso” sull’episodio avvenuto in una scuola romana in cui un docente ha tagliato i capelli a una studentessa iraniana come ‘gesto dimostrativo’ con la conseguenza “di azioni disciplinari che il preside dovrà condurre nei confronti del docente”. A dirlo all’Ansa è Cristina Costarelli, preside del liceo scientifico romano Newton e presidente dell’Associazione presidi del Lazio.

“A scuola si approfondisce l’attualità ma senza farne motivo di riferimenti personali – prosegue la dirigente scolastica – alla cultura degli studenti, che a scuola sono tutti assolutamente uguali. Quanto accaduto è gravissimo, il docente deve tutelare la parità di condizioni tra tutti gli studenti, andare a compiere un gesto del genere è molto grave. La scuola è aperta, laica, deve rispettare i principi di uguaglianza e parità. Sottolineare una differenza culturale è da contrastare in tutti i modi. La ragazza ha visto lesa la sua dignità che dovrebbe essere tutelata, ed è stata danneggiata”.

Sulla vicenda ha detto la sua anche l’assessora alla Scuola, Claudia Pratelli. L’iniziativa presa dal docente “è un gesto autoritario che va condannato. Il taglio di una ciocca di capelli della ragazza, agito contro la volontà della stessa, in nome di una presunta intenzione di stimolare solidarietà alle donne iraniane, va esattamente nella direzione contraria all’affermazione della libertà e della autodeterminazione. Gli accertamenti sono doverosi e necessari, così come i provvedimenti conseguenti. Il rispetto dei ragazzi e delle ragazze, dei loro corpi, della loro libertà è alla base dei processi educativi”, conclude Pratelli.

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