I trattori sono arrivati a Sanremo, ma non si sa se saliranno sul palco dell’Ariston

Ma gli agricoltori non desistono. "Saremo sul palco dell'Ariston. Lo abbiamo concordato con l'ufficio stampa del Festival di Sanremo", sostiene Filippo Goglio, uno dei portavoce del movimento Riscatto Agricolo

Agricoltori e allevatori in presidio alle porte di Roma.

I trattori sono arrivati a Sanremo ma non si sa se saliranno sul palco del Festival. Ieri l’ufficio stampa della Rai ha smentito “categoricamente di aver avuto qualsiasi tipo contatto con gli agricoltori”, mentre all’Adnkronos, Filippo Goglio, uno dei portavoce del movimento Riscatto Agricolo, riferisce: “A noi hanno detto che domani saremo sul palco dell’Ariston. Lo abbiamo concordato con l’ufficio stampa del Festival di Sanremo”.

Intanto, sette trattori, e non 15 come inizialmente ipotizzato, partiti ieri sera dal presidio di Melegnano (Milano), sono arrivati nel mercato dei fiori della città ligure. Mentre la mucca Ercolina II, simbolo della protesta, da ieri staziona a poche centinaia di metri dal centro di Sanremo.

“Noi puntiamo a salire sul palco dell’Ariston – ribadisce all’Adnkronos Davide Pedrotti, uno dei leader del movimento -. Solo cinque minuti per spiegare le nostre ragioni ai cittadini italiani”. Si attende dunque una comunicazione ufficiale da parte della Rai, o una conferma di Amadeus. Sappiamo che a farsi portavoce della protesta è una delegazione ristretta composta da quattro giovani agricoltori: la figlia di Goglio, Giulia, agricoltrice di Lodi, insieme ad Andrea Pedrotti di Brescia, Alessandra Oldoni di Bergamo e Fabio Pizzaris di Cagliari.

“Porteremo al Festival le nostre preoccupazioni, le nostre paure e le nostre fatiche, per illustrare le molte idee e proposte di noi giovani agricoltori, per continuare a sperare nel futuro della nostra agricoltura e determinati a continuare gli insegnamenti dei nostri genitori e dei nostri nonni. Solo con un’agricoltura viva – affermano – c’è vita, c’è sicurezza e sovranità alimentare, c’è rispetto dell’ambiente, c’è futuro”.

Se si ferma l’agricoltura crolla tutto“, è il grido di allarme che lanciano. “Siamo inoltre molto determinati a rivendicare con orgoglio e riscatto la speranza di non mollare e di far capire alle istituzioni ed ai cittadini che, senza gli agricoltori non vi sarà mai la sovranità alimentare che rende i popoli liberi”, sostengono.

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