Il 96% dei giovani romani dipendente dal web

Instagram il social più utilizzato. Un terzo dei ragazzi ammette di aver assunto comportamenti offensivi. Emerge da una ricerca Acli/Iref

Il 95,8% dei giovani romani è hard user, persone che entrano in contatto con il web ogni giorno. Le attività principali sono, oltre alla messaggistica (96,4%), guardare video (89,2%) e andare sul proprio o altrui profilo sui social media (84,7% e 86,1%). È quanto emerge da un’indagine realizzata dalle  ACLI di Roma e provincia in collaborazione con l’IREF (Istituto di Ricerche Educative e Formative), che ha coinvolto circa  800 giovani tra i 13 e i 18 anni.
In generale, gli adolescenti intervistati utilizzano il Web principalmente per comunicare con i propri amici o per svago e finalità ricreative; una buona parte tuttavia usa la rete per informarsi (67,0%; i ragazzi +12% delle ragazze, e gli adolescenti +7% dei 13-14enni) e come supporto ai compiti scolastici (83,9%; i ragazzi +4,4% delle ragazze, senza differenze di età).
Tra i social network, Instagram ha preso il posto di Facebook – il 95,8% ha un account sul primo mentre solo il 53% sul secondo; quest’ultimo social è diffuso tanto quanto ambienti più recenti come Snapchat (52,1%) e meno di piattaforme più passive in termini di interazioni come YouTube (68,2%).
 Negli ultimi anni il problema dei rischi connessi alle interazioni online tra i giovani e giovanissimi ha assunto sempre maggior peso nel dibattito pubblico.  Il 33,5% dei giovani ammette di aver assunto, con diversa intensità, comportamenti offensivi su internet nei confronti di qualcun altro nel corso dell’ultimo anno. Le ragazze ( 22,7%) sembrano essere meno propense a compiere azioni di cyberbullismo rispetto ai maschi (44,4%).   Il 71% invece riporta di aver subito aggressioni e offese, in maniera simile tra ragazzi e ragazze.
Gli eventi negativi più frequenti in rete sono l’aver ricevuto negli ultimi dodici mesi messaggi molesti online da parte di terzi ( 23%), l’essere stato escluso da gruppi online o da attività su internet ( 10,4%) e l’aver subito minacce in rete ( 6,9%). Non c’è differenza tra maschi e femmine. Ad eccezione dell’esclusione dai gruppi online, tra gli adolescenti aumenta la probabilità di aver avuto esperienze negative – messaggi aggressivi e minacce.
I dati ACLI Roma/Iref evidenziano come internet è stato, fin dagli albori, tanto uno spazio di libera espressione quanto lo specchio dei desideri umani. La pornografia e i contenuti erotici fruibili online sono facilmente reperibili e molto diffusi; e i ragazzi non sono esenti dal contatto con questo mondo. Nell’ultimo anno,  due ragazzi su tre hanno infatti ricevuto o inviato messaggi a sfondo sessuale o hanno cercato materiale pornografico. Solo il  7,2% ha invece inviato foto o video di questo tipo.
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