Il divieto di sedersi sulla scalinata di Piazza di Spagna sta funzionando?

La foto di Roma Fa Schifo solleva il dibattito sulle misure restrittive delle ordinanze comunali

Turisti e passanti invitati ad alzarsi per l’esplicito divieto di sedersi sulla scalinata più famosa di Roma. Non sono passate inosservate le scene che si sono viste qualche mese fa a Piazza di Spagna. Vigili urbani inflessibili con chi, per riposarsi o per ammirare dall’alto la piazza, si sedeva sulla scalinata di Trinità di Monti. Non un eccesso di severità o di zelo, ma l’applicazione delle nuove norme per il decoro contenute nel nuovo Regolamento di Polizia urbana. Un divieto di bivacco che impedisce di mangiare e bere ma anche di sedersi.

L’iniziativa ha diviso l’opinione pubblica tra chi la considera utile a preservare il valore storico del monumento e chi, al contrario, la ritiene una misura liberticida e incomprensibile.

Ma, al netto delle polemiche, il divieto funziona o no?

Se di giorno la situazione appare in ordine, con la scalinata presidiata e i turisti prontamente invitati ad alzarsi, di sera la situazione appare differente.

Come racconta Roma Fa Schifo con una foto eloquente, quando cala il sole la scalinata di Trinità dei Monti è tutt’altro che una zona offlimits. Nell’istantanea si vedono decine di persone che, in barba al nuovo regolamento, chiacchierano seduti su una scalinata che qualche ora prima rappresentava un esempio di ordine e disciplina:

L’episodio, seppur prevedibile, è emblematico di quanto le misure restrittive e securitarie debbano essere accompagnate a un presidio costante e a un’applicazione rigorosa da parte di chi è preposto a controllare. Perché, in caso contrario, le misure rischiano di perdere efficacia e credibilità.

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