Il governo fa dietrofront, ipotesi nuova zona rossa per Natale

Irrigidimento anche nei prefestivi. Allentamento nei piccoli Comuni

Da una parte gli assembramenti sulle vie dello shopping, dall’altra la paura di una terza ondata. Sono questi i campanelli d’allarme che spingono il governo a valutare una nuova stretta in vista delle festività natalizie e che potrebbe portare l’Italia ad essere zona rossa o arancione per limitare al massimo il rischio di contagio.

Rimarrebbero però alcune deroghe per i piccoli centri ma nessun liberi tutti. Oggi ci sarà una riunione con gli esperti e il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, per decidere se adottare misure più restrittive, come una zona rossa per i festivi e i prefestivi, o se mantenere le attuali regole consentendo lo spostamento tra comuni con 5mila abitanti entro i 30 km.

Intanto il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, torna a ricordare che “sono ormai lunghi mesi che siamo tutti impegnati, con grandi e piccoli sacrifici, nella battaglia contro il Covid-19. La nostra comunità nazionale, pur tra mille difficoltà, è riuscita a mostrare un forte spirito di coesione e un grande senso di responsabilità. Sono convinto che continueremo a mostrare questa saldezza anche nelle prossime settimane, in occasione delle festività natalizie”, scrive su Facebook il premier.

“Dobbiamo continuare a impegnarci e a mantenerci vigili per contrastare il contagio”. Conte intanto ieri ha riunito i capigruppo proprio per discutere con loro di nuove misure anti contagio, mentre oggi inizierà una serie di incontri per la verifica di governo e cercare di risolvere le criticità dentro la maggioranza sul Recovery plan.

Parla anche il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Francesco Boccia, che in una intervista al “Corriere della Sera” ribadisce anche oggi di essere molto preoccupato: “Le foto degli assembramenti mostrano scene ingiustificabili, irrazionali, irresponsabili”.

“In alcune strade – aggiunge – ci sono assembramenti intollerabili, mentre dovremmo sentire ogni giorno dentro di noi il lutto nazionale”. Per quanto riguarda il governo, “noi continuiamo ad essere molto rigorosi. Diciamoci la verità, però, ognuno deve fare la sua parte. Non è che possiamo combattere la pandemia con i controlli a ogni angolo e le multe”.

“Dobbiamo metterci in testa – continua Boccia – che quando c’è un’epidemia e non c’è un farmaco, bisogna evitare gli spostamenti. Non lo dico io, ma la scienza. Noi del Pd come ha ribadito Zingaretti vogliamo misure più restrittive, altro che apertura. Quanto all’economia, il governo ha stanziato in miliardi il più grande piano dal Dopoguerra”, ha concluso Boccia.

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