Il nuovo codice della strada non piace ai familiari delle vittime di incidenti

"La riforma ostacola la prevenzione", sostengono diverse associazioni che si sono riunite ieri per protestare davanti al Senato

La protesta delle associazioni a Roma davanti al Senato.

Non piace ai familiari vittime di incidenti il nuovo codice della strada che ieri è diventato legge con il voto favorevole del Senato. “Riporta l’Italia indietro di 40 anni su mobilità sostenibile e sicurezza stradale”, sostengono diverse associazioni, tra cui anche Legambiente, associazioni ambientaliste e della mobilità sostenibile e organizzazioni sindacali, che ieri si sono riunite ieri davanti al Senato dove hanno inscenato una protesta sparpagliando per terra, e indossando, maschere bianche, come fantasmi.

Sicurezza stradale è tutela della vita umana”, si legge su uno striscione bianco. I manifestanti sono arrivati in piazza anche con biciclette e riproduzioni di cartelli stradali che richiamavano i limiti di velocità dei centri urbani. “La riforma ostacola la prevenzione aumentando anziché abbassare il conflitto e la violenza stradali, che già paghiamo con più di 3mila morti e 200mila feriti ogni anno”, hanno spiegato gli attivisti di Legambiente.

“Riporta l’Italia indietro di 40 anni su mobilità sostenibile e sicurezza stradale, riducendo il livello di tutela della vita umana sulla strada, a danno di tutti, con qualsiasi mezzo di trasporto si muovano. Ci allontana ancora di più dal resto dell’Europa, dove già siamo al 19mo posto su 27 per tasso di mortalità, andando in direzione opposta alle riforme grazie a cui gli altri Paesi lo hanno invece ridotto con successo”, hanno concluso i manifestanti

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