Iran: autopsia corpo Mahsa Amini, “morta per malattia non per le percosse”

Le conclusioni dell'istituto di medicina legale di Teheran potrebbero scagionare da ogni responsabilità la polizia morale iraniana sulla morte delle 22enne curda e, di conseguenza, mettere in dubbio le ragioni dell’ondata di proteste contro il regime iraniano

Morta per malattia e non per le percosse. L’esito dell’autopsia effettuata dall’istituto di medicina legale di Teheran sul corpo di Mahsa Amini, la giovane 22enne curda deceduta il 16 settembre scorso a Teheran dopo il suo arresto, scagionerebbe da ogni responsabilità la polizia morale. E, di conseguenza, di mettere in dubbio le ragioni dell’ondata di proteste contro il regime iraniano.

Secondo il referto medico il decesso della ragazza sarebbe avvenuto “per cause correlate a un intervento chirurgico al cervello quando aveva 8 anni” e quindi “non da percosse o colpi alla testa o a organi vitali”. Nel rapporto commissionato dalla magistratura iraniana a seguito dell’ondata di proteste, che da ormai tre settimane sta interessando il Paese – in carcere a Teheran è finita anche una nostra connazionale, Alessia Piperno – , si legge che la giovane aveva subito una operazione di “chirurgia cerebrale per l’asportazione di un craniofaringioma nell’ospedale di Milad nel 2006”, e dopo tale intervento chirurgico la ragazza presentava un disturbo dell’importante “asse ipotalamo-ipofisario”. A causa di questa malattia, precisa la nota, la ragazza “è stata trattata con idrocortisone, levotiroxina e desmopressina”.

Quindi, lo svenimento e il successivo coma dopo il suo arresto, sarebbero legati alle condizioni fisiche pregresse di Mahsa, e avrebbero provocato un arresto cardiaco che ha reso inefficace l’operazione di rianimazione cardiorespiratoria effettuata nei primi minuti seguiti allo svenimento.

“Il supporto respiratorio svolto dal personale di emergenza non ha funzionato, e nonostante il suo trasferimento in ospedale e gli sforzi di il personale medico del Kasari Hospital, il paziente è deceduto per sindrome da disfunzione multiorgano causata da ipossia cerebrale”, si legge nella nota. “Si precisa che con riferimento alla documentazione medica ospedaliera, l’esame del cervello e dei polmoni, i risultati dell’esame fisico del corpo e dell’autopsia, gli esami patologici, la morte della paziente non è stata causata da un colpo alla testa o agli organi o altri punti vitali del corpo”, afferma il comunicato stampa.

 

 

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