“Con rabbia e sgomento si assiste nuovamente all’aggressione dei diritti umani delle donne in Iran: Armita Garawand, appena sedicenne, è ora in coma; sua madre arrestata. Situazioni che indignano e muovono alla solidarietà e a manifestare con forza il totale e radicale dissenso per la continua violazione dei diritti umani personalissimi apparentemente più semplici, come quello alla scelta dell’abbigliamento. Sono espressione di uno stato dittatoriale che nega i diritti fondamentali alla libertà religiosa, di coscienza e di pensiero persino nelle sue modalità esteriori di manifestazione imponendo il velo obbligatorio. CAMMINO, esprimendo sdegno e solidarietà alle donne iraniane, e a tutti coloro che vivono in condizioni di mortificazione della libertà, continua a schierarsi al fianco di ‘Donna, vita, libertà’ condividendo la battaglia comune di civiltà in particolare a tutela della dignità umana e femminile”.
Così CAMMINO, Camera Nazionale Avvocati per le persone, per i minorenni e per le famiglie.