La scuola si prepara a ripartire dopo Pasqua, per l’ennesima volta in epoca Covid. Le parole di nuovo nette di Mario Draghi sulla riapertura in primis dell’istruzione allo scadere del decreto legge il 6 aprile riattizzano il dibattito nel governo su quando e come riaprire, fino a che ordine e grado e se anche in zona rossa oppure no.
“Stiamo lavorando intensamente per far tornare tutti gli studenti nelle aule, al piu’ presto, imprimendo una vigorosa accelerazione al piano vaccinale – dice il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi -. Stiamo investendo risorse ed impegno per far rientrare tutti a partire dai piu’ piccoli, che frequentano la scuola dell’infanzia e la primaria. Ma l’obiettivo e’ non fermarsi a loro”.
“Oltre la meta’ del personale scolastico e’ stato vaccinato”, ha aggiunto parlando in Parlamento, riferendo di un incontro con il commissario all’emergenza Francesco Figliuolo e il coordinatore del Comitato tecnico scientifico (Cts) Franco Locatelli.
L’opzione piu’ largamente condivisa nella maggioranza e’ che dal 7 aprile tornino in classe tutti i bambini fino alla prima media, anche nelle zone rosse. Ancora tutta da discutere l’ipotesi di ripristinare almeno una percentuale di didattica in presenza per i ragazzi delle classi superiori.
Una riunione della cabina di regia del premier con i ministri sul Covid potrebbe tenersi a breve, forse venerdi’, ma non ci sono ancora convocazioni ufficiali. E’ comunque difficile, spiegano diverse fonti, che una decisione finale sulle misure del decreto sia presa prima della prossima settimana, quando si valutera’ sulla base dei dati aggiornati del monitoraggio. Altro tema e’ se ripristinare dal 7 aprile le zone gialle, sospese dall’attuale decreto legge Covid.
E’ l’ipotesi che si valutera’ nei prossimi giorni, in vista dell’aggiornamento delle misure che scadono il 6 aprile. Alcune fonti ministeriali danno come probabile l’allentamento dei parametri con la possibilita’ di passaggio in zona gialla per le Regioni a piu’ basso contagio.
Ma altre fonti sostengono che i dati del contagio difficilmente consentiranno di attenuare la stretta, ripristinare il giallo o allargare le maglie degli spostamenti tra le Regioni, vietati ormai da prima di Natale.
Tra i ministri del centrodestra e’ diffuso l’auspicio che il ripristino delle zone gialle segni un primo allentamento della stretta introdotta per il periodo di Pasqua: bisogna anche valutare, dicono fonti al lavoro sul dossier, se confermare o superare il parametro che fa scattare la zona rossa se ci sono 250 casi ogni 100 mila abitanti. Ma non e’ detto che ci siano i margini per fare allentamenti del genere, osservano altre fonti ministeriali: i dati esaminati appena ieri da Draghi con il ministro della Salute Roberto Speranza e i rappresentanti del Cts sconsiglierebbero di abbandonare le misure attuali. Al riguardo alcune regioni sperano ancora di passare dal rosso all’arancione lunedi’ prossimo, dopo il monitoraggio settimanale di venerdi’. Ci credono in particolare il Lazio, la Toscana e il Veneto, mentre la Lombardia visti i dati si e’ arresa al colore piu’ scuro fino a Pasqua. Oggi si terrà una Conferenza Stato-Regioni che il ministro degli Affari regionali Maria Stella Gelmini ha convocato per il pomeriggio.