Lazio, ieri al voto 153 comuni

Un test importante per i grillini è quello di Civitavecchia, dove l'attuale sindaco M5s Antonio Cozzolino non si è ricandidato

Ieri nel Lazio si sono svolte le elezioni amministrative: 153 i comuni sono andati al voto, per un totale di quasi 600mila elettori divisi in 702 sezioni. Urne aperte dalle 7 e fino alle 23, per la maggior parte in piccoli centri (Micigliano, il comune più piccolo, conta 131 abitanti), ma anche diverse città maggiori. Fra queste in particolare Civitavecchia, Tivoli, Nettuno, Monterotondo e Ciampino. In totale sono 10 i comuni con più di 15mila abitanti e che quindi, in caso di ballottaggio, torneranno alle urne il prossimo 9 giugno.

Un tema, quello del ballottaggio, da sempre cruciale soprattutto per il Movimento 5 Stelle, per via della tendenza dei pentastellati a correre da soli. Lenti puntate naturalmente anche sul centrodestra, in una competizione che toccherà varie roccaforti della sinistra, e sullo stesso Pd, chiamato al riscatto. Tornando ai numeri, a votare saranno dunque 32 comuni della provincia di Roma, e poi in ordine decrescente: 48 in provincia di Rieti (fra cui particolare attenzione merita quello di Amatrice); 39 in provincia di Frosinone (fra cui Cassino e Veroli); 27 in provincia di Viterbo e 7 in provincia di Latina.

Un primo test importante per i grillini sarà quello di Civitavecchia, dove l’attuale sindaco M5s, Antonio Cozzolino non si è ricandidato. Al suo posto sarà della partita il vicesindaco, Daniela Lucernoni. Fra i suoi avversari il dem Carlo tarantino e, per il centrodestra, l’avvocato Ernesto Tedesco. A Tivoli, invece, occhi puntati sul candidato leghista Vincenzo Tropiano, anche perché Forza Italia e Fratelli d’Italia non presentano liste, sostenendo invece il sindaco uscente, Giuseppe Proietti. Pd, La Sinistra e Italia in Comune appoggiano invece l’analista finanziario Giovanni Mantovani. Per la Lega la vittoria a Tivoli sarebbe di grande importanza, come dimostra la presenza qui del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in campagna elettorale solo pochi giorni fa.

C’è poi il discorso Ciampino, dove la campagna elettorale si è infiammata a causa della vicenda che ha visto protagonista la candidata leghista Daniela Ballico, che ha denunciato di essere stata minacciata con dei fotomontaggi hard se non avesse rinunciato alla candidatura. Qui la Ballico appare favorita, col candidato pentastellato, Marco Bertolucci, che nel 2014 aveva preso il 15 per cento. Attenzione poi anche a Monterotondo, storica roccaforte rossa, e a Nettuno, dove la giunta grillina guidata da Angelo Casto è caduta anzitempo, e dove il M5s proverà a bissare il successo con l’ex consigliere, Mauro Rizzo. A tentare di impedirglielo saranno fra gli altri Alessandro Coppola, per il centrodestra unito, e Waldemaro Marchiafava, per il centrosinistra.

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