Tamponi rapidi direttamente negli studi dei Medici di famiglia, con la disponibilita’ del risultato in meno di un’ora. E’ il progetto che partira’ a breve, probabilmente gia’ entro la meta’ di ottobre, negli studi dei Medici di base della Regione Lazio. Lo ha annunciato Pier Luigi Bartoletti, vice presidente della Federazione italiana dei Medici di medicina generale (Fimmg). Il bando, ha spiegato, “sara’ pubblicato a breve, in settimana, e partiremo a breve. Questa attivita’ sara’ collegata in rete con la Regione, che potra’ cosi’ monitorare l’andamento dei contagi”. L’obiettivo e’, afferma, “dare una risposta piu’ rapida ai cittadini, snellire i drive-in dove le attese per l’esecuzione dei tamponi sono al momento molto lunghe e facilitare anche la gestione dei casi”.
Questa, spiega Bartoletti, “e’ una proposta che abbiamo fatto gia’ dallo scorso luglio, prevedendo che con l’autunno si sarebbe determinata una forte domanda di test e presumibilmente anche di tamponi. Con l’aumento dei casi di Covid che si sta registrando attualmente i drive-in per l’esecuzione dei tamponi nel Lazio non possono reggere, tanto piu’ che la domanda e’ destinata a crescere anche a seguito della riapertura delle scuole”. Naturalmente, precisa, “l’adesione al bando sara’ volontaria e gli studi dei medici di base disponibili effettueranno i tamponi rapidi con il materiale che sara’ fornito dalla Regione tramite le Asl”.
Per dare la disponibilita’ gli studi dovranno poter garantire un doppio accesso (‘pulito’ e ‘sporco’ , cioe’ dedicato ai pazienti che richiedono il tampone) ed una stanza dedicata all’esecuzione dei tamponi. In alternativa, in mancanza dio una stanza riservata, lo studio dedichera’ a tale attivita’ una fascia oraria dedicata al termine della quale verra’ fatta la sanificazione degli ambienti. Le persone richiedenti il tampone, chiarisce Bartoletti, “verranno ricevute su appuntamento. Nel caso il soggetto abbia la febbre, pero’, non potra’ recarsi in studio per fare il tampone, ma sara’ il medico ad andare al domicilio del soggetto per effettuare sia il tampone sia la visita”. I medici di base che aderiranno al progetto, inoltre, “potranno organizzarsi tra di loro ed i loro nomi – conclude Bartoletti – saranno resi pubblici in una lista”. L’obiettivo, conclude, “e’ anche creare un link diretto con la Regione per rendere operativa una rete di sorveglianza dell’andamento dei casi sul territorio”.