Giuliano Castellino, ex leader romano di Forza Nuova, coinvolto nel procedimento penale per l’assalto alla Cgil del 9 ottobre 2021, non ha potuto accedere, contrariamente alle previsioni, alla sala stampa della Camera per la conferenza stampa di presentazione di Italia libera, “partito nonviolento e antiglobalista”, secondo le parole dell’avvocato Carlo Taormina, in passato deputato di Forza Italia e sottosegretario del governo Berlusconi nel 2001.
“In Italia – ha commentato Castellino con i cronisti che lo hanno interpellato a lungo fuori da palazzo Montecitorio – non esiste democrazia, non esiste il libero pensiero. C’è il pensiero unico e questo è un esempio plastico. Ero venuto qui per parlare di politica con professori e avvocati e non posso parlare. Castellino non può parlare”. “A me – ha affermato Taormina nel corso della conferenza stampa – sembra molto grave quello che sta succedendo”.
A Castellino, ha spiegato Taormina alludendo a “pressioni” cui sarebbe stato sottoposto Francesco Gallo, deputato del gruppo Misto eletto nella lista Sud chiama Nord che aveva prenotato la sala per la conferenza, è stato impedito di entrare “nel tempio della democrazia”. Un luogo, ha ricordato l’ex parlamentare di FI, “dove sono entrati tutti e di più, anche personaggi appartenenti alle vecchie Brigate rosse e quant’altro, tutti sono entrati in quest’aula, perché questa è l’emblema della libertà di pensiero. Io non so quanti parlamentari seduti su quegli scranni non siano indagati, imputati, magari per reati gravi e però nessuno blocca all’ingresso. Giuliano Castellino, che non ha precedenti penali per sentenze passate in giudicato, e che ha un procedimento penale a tutti noto, relativo alla questione della Cgil, è un cittadino imputato assitito, se la Costituzione è ancora in vigore, dal terzo comma dell’Articolo 27”. Quanto all’identità del nuovo partito, “più che essere il partito del dissenso è il dissenso che si vuole fare partito”, ha sottolineato ancora Taormina. Tra i punti programmatici, “la pace, quindi non vogliamo armi all’Ucraina, non vogliamo sanzioni alla Russia; la sovranità, siamo anti-Nato e Ue; le libertà costituzionali, pensiamo – ha precisato – sia necessario istituire un organismo che garantisca al cittadino l’osservanza delle libertà costituzionali; l’abolizione del carcere (con l’eccezione degli atti di violenza e di tutte le organizzazioni criminali), vogliamo sostituire tutte le forme attuali di detenzione carceraria con la detenzione domiciliare, e ci batteremo perché le giurie popolari prendano per quanto possibile il posto della magistratura”