“Ancora violenza: mentre le donne e i bambini sono ancora in casa, sono iniziate le procedure per il distacco delle utenze. Chi può venga a resistere”. Lo annuncia, con un post su Facebook, la Casa delle donne Lucha y Siesta. Oggi, in previsione del distacco delle utenze, nello stabile occupato è previsto un presidio permanente e una assemblea pubblica alle 17.
Nel 2008 lo stabile abbandonato al Quadraro è diventato la casa delle donne Lucha y Siesta. Già da tempo le attiviste avevano lanciato l’allarme su una possibile chiusura, spiegando che “il proprietario ATAC Spa, in crisi finanziaria, vuole vendere lo stabile. Abbiamo ricevuto diversi segnali di accelerazione del procedimento di dismissione”.
Il presidente del Municipio Roma VIII, Amedeo Ciaccheri, chiede alla sindaca di Roma Virginia Raggi di fermare lo sgombero.
“Apprendiamo in questi minuti che si sta procedendo al distacco delle utenze elettriche della sede di Lucha y siesta e contemporaneamente alcune ospiti della struttura sono state traslocate altrove e per altre ancora non è stata prospettata al momento alcuna soluzione – afferma, in una nota, Ciaccheri -. Una accelerazione irrazionale e priva di senso che porta un grave danno a chi ha bisogno di sostegno e non certo di respingimento. Un attacco chiaro al mondo delle donne, all’autorganizzazione, a quella città che resiste e crede in un futuro diverso e migliore dove le esperienze di base proliferano e non devono essere penalizzate o chiuse indiscriminatamente. Oggi sarò con loro – conclude Ciaccheri – per gridare forte che Lucha y siesta non si sgombera”