Circa 15 mila persone, come confermato da fonti della questura, hanno affollato Piazza Duomo a Milano, per l’ultimo saluto a Silvio Berlusconi, il leader di Forza Italia, morto lunedi’ scorso, di cui oggi si sono celebrati i funerali di Stato nella Cattedrale della citta’. Con un sole che non lasciava tregua, e diversi svenimenti tra il pubblico, nessuno ha lasciato la propria posizione dietro alle numerose transenne che hanno ridisegnato la piazza ‘stringendola’. La capienza di piazza Duomo puo’ arrivare a ospitare 40 mila persone, ma per la sicurezza, si e’ deciso di contingentare il numero. Tra le tante bandiere del Milan e di Forza Italia che sventolavano, cartelli e striscioni le scritte con ‘Ciao Silvio’ e cori “c’e’ solo un presidente” Milano ha salutato Silvio Berlusconi. , per l’ultimo saluto a Silvio Berlusconi, il leader di Forza Italia, morto lunedi’ scorso, di cui oggi si sono celebrati i funerali di Stato nella Cattedrale della citta’. Con un sole che non lasciava tregua, e diversi svenimenti tra il pubblico, nessuno ha lasciato la propria posizione dietro alle numerose transenne che hanno ridisegnato la piazza ‘stringendola’. La capienza di piazza Duomo puo’ arrivare a ospitare 40 mila persone, ma per la sicurezza, si e’ deciso di contingentare il numero. Tra le tante bandiere del Milan e di Forza Italia che sventolavano, cartelli e striscioni le scritte con ‘Ciao Silvio’ e cori “c’e’ solo un presidente” Milano ha salutato Silvio Berlusconi.
In mattinata il Duomo è stato bonificato due volte – alle 7 e alle 12 – all’interno e nella piazza, con artificieri e unità cinofila. Per tutto il giorno l’area è stata presidiata da tiratori scelti e dall’elicottero di Malpensa, le cui immagini dall’alto sono state trasmesse in diretta alla centrale operativa della questura, che per l’occasione ha attivato la sala grandi eventi con all’interno un rappresentante per ogni forza dell’ordine. L’ingresso di piazza Fontana è stato sigillato venti minuti prima dell’arrivo in Duomo del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, intorno alle 14.50. Schiva Francesca Pascale, ex compagna del Cav per dieci anni, al suo arrivo in piazza. “Lascia un vuoto enorme”, ha sottolineato. Tutti gli altri partecipanti alla cerimonia avevano fatto il loro ingresso entro le 14.30. Tra loro, solo per citarne alcuni, esponenti del mondo della televisione come Maria De Filippi, Massimo Boldi, Barbara D’Urso, Lorella Cuccarini, Ilary Blasi e Vittorio Sgarbi. Presente anche il mondo del calcio: Aurelio De Laurentiis, patron del Napoli, Steven Zhang, presidente dell’Inter, l’ad nerazzurro Giuseppe Marotta, Massimiliano Allegri, allenatore della Juve, il presidente della Serie A Lorenzo Casini. Una decina le persone, soccorse da Areu, che hanno accusato malori legati al forte caldo.
L’omelia
Un desiderio di vita, di amore, di gioia, tra le feste e gli amici. È stato questo il tragitto umano di Silvio Berlusconi che ora “trova in Dio il suo giudizio e il suo compimento”. È breve l’omelia dell’arcivescovo di Milano monsignor Mario Delpini. E spiazza tutti per la sua apparente semplicità. Apparente perché leggendo tra le righe c’è invece tutta la vita del Cavaliere che in questo momento, dopo i successi e la popolarità, è come gli altri solo “un uomo e ora incontra Dio”. Il vescovo a sorpresa non cita le Scritture e neanche ripercorre la vita, o ricordi e aneddoti della persona, come quasi sempre si fa nei funerali. Cita invece l’uomo politico che “ha sostenitori e oppositori”. Parla dell’uomo d’affari che “deve fare affari”, “guarda ai numeri e non ai criteri”. Delpini parla infine del “personaggio” che “è sempre in scena. Ha ammiratori e detrattori. Ha chi lo applaude e chi lo detesta”. È una predica laica quella di Delpini, anzi non è neanche una predica perché, con delicatezza, non giudica, non fa la morale, non esalta né critica, ma semplicemente (e cristianamente) indica che, ad un certo punto, per chi crede, resta solo l’incontro con Dio e il suo giudizio. C’è nel racconto di Delpini tutta la pienezza di vita che in Berlusconi era davvero traboccante, “le feste” o “il gesto simpatico”. Pensiamo solo alle barzellette con le quali il Cavaliere non risparmiava neanche i Papi o i Santi, e neanche se stesso. Ma poi, alla fine della vita, si può sperimentare – sottolinea l’arcivescovo di Milano – che “la gioia è precaria”. La predica di Delpini divide. Alla fine, nel Duomo di Milano, in molti applaudono alle parole del presule. Ma c’è anche chi non l’ha apprezzata per niente. “La Chiesa riscatta l’abiezione del moralismo piccolo piccolo”, commenta Giuliano Ferrara. E l’attuale direttore de Il Foglio parla di “un gigantesco Delpini” che ha offerto “un saggio di vita, di fede, di anti moralismo”. “Povero Papa Francesco, è questa la Chiesa italiana che si ritrova”, sottolinea invece Stefano Sodaro, docente di diritto canonico e osservatore delle dinamiche interne della Chiesa italiana. Per il governatore della Liguria Giovanni Toti le parole di Delpini hanno ricordato “la caducità della vita”, mentre per Daniele Capezzone la predica è stata costruita “in modo furbo perché suscettibile di interpretazioni opposte”. E poi la voce della rete: “deludente”, “un’omelia gesuitica”, “ha fatto come Ponzio Pilato”. Dall’altra parte c’è invece chi premia il vescovo a pieni voti: “Oltre la vuotezza dei commenti politici, si sono ascoltate in chiesa – twitta Lucio Brunelli, ex vaticanista Rai e ex direttore della tv della Cei – le parole più vere sulla vita e la morte di Silvio Berlusconi”.
La cremazione a Valenza, poi ceneri ad Arcore
Il feretro di Silvio Berlusconi è rientrato a villa San Martino, ad Arcore.
La salma verrà cremata domani nel Tempio crematorio Valenziano Panta Rei, in provincia di Alessandria, poi le ceneri saranno conservate nel mausoleo di Pietro Cascella, nel parco della villa, accanto al padre Luigi, alla madre Rosa e alla sorella Maria Antonietta. Ad accogliere il corteo funebre, una piccola folla che ha applaudito al passaggio dell’auto.