M5s Lazio, Regione preveda “pronto soccorso a domicilio”

Alla Sanità, già in affanno e sfiancata da tagli e superlavoro per Covid, i Cinque Stelle chiedono uno sforzo ulteriore il "pronto soccorso a domicilio". Pare difficile da realizzare

 Una proposta contenuta all’interno di un’analisi più ampia, proseguono i consiglieri M5s Lazio, “in risposta alla memoria presentata oggi dalla giunta regionale in commissione Sanità e che essenzialmente si limita a tracciare il quadro attuale senza però dare una prospettiva futura con interventi di medio e lungo termine.

Il Pronto soccorso a domicilio dovrà innestarsi ovviamente su una rete di prossimità assistenziale ben strutturata. Ecco perché infatti abbiamo chiesto verifiche su altri temi per sondare se e come stanno funzionando sul territorio le varie Usca e come si intenda procedere per gestire e smaltire le già sovraffollate liste d’attesa.

Tra le altre questioni portate in commissione, è stata proposta la riapertura del tavolo con i sindacati, includendo anche le sigle sindacali attualmente escluse, per rimodulare l’indennità Covid 19 da due a tre fasce, aggiungendone rispettivamente a quella di 1.000 euro (per coloro che sono maggiormente a contatto con pazienti Covid) e 600 euro (per quelli meno esposti al rischio di contagio), anche una terza fascia di 300 euro per tutti gli altri operatori sanitari, esclusi dal provvedimento, ma esposti allo stesso rischio.

Accolte le nostre proposte anche sulla telemedicina per i medici specialisti, sulla regolamentazione dell’attività degli informatori scientifici, per la quale sarà reso pubblico a breve un apposito protocollo e l’estensione dei test sierologici anche per la Polizia locale”, concludono i 5stelle.

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